Sono in linea da qualche giorno la conferenza stampa di presentazione del prossimo festival di cannes (14-25 maggio) in formato audio ascoltabile attraverso questo link, e un press kit in formato .PDF con il programma completo delle sezioni. Tra i film più interessanti (a priori) Changeling di Clint Eastwood; Adoration di Atom Egoyan che sembra segnare il ritorno del regista Armeno-Canadese ad una produzione più contenuta e ad un ambito di esplorazione delle reti “familiari”; La Frontière de l’aube di Philippe Garrell, con un “plot” tra ghost story e impermanenza fotosensibile, co prodotto dalla nostra Urania Pictures; Le silence de lorna dei fratelli Dardenne; 24 city del grande JIA Zhangke nella sua ostinata ricerca di spazi sconnessi, palazzi e costruzioni della memoria che scompaiono, ha filmato la vita di 50 anni di lavoro in una fabbrica prossima alla demolizione e sostituita da un grattacielo; “per quelli che vivranno nel palazzo” – dice il regista cinese, “non ci sarà memoria di quello che esisteva prima”; e ancora almeno un pizzico di curiosità per Tokyo pellicola di Un Certain Regard diretta in terzetto da BONG Joon Ho, Michel GONDRY e Leos CARAX; Tokyo Sonata l’ultimo film di Kurosawa Kiyoshi, il grande regista giapponese purtroppo ancora lontano da una conoscenza “popolare” nel nostro paese, sembra riferirsi ai suoi film piu familistici (Bright Future, Licence to live) con un racconto sulla carta molto vicino a L’emploi du temps di Laurent Cantet; il documentario su Mike Tyson diretto dal grande James Toback; il nuovo film di Kim-Jee-Woon fuori concorso e intitolato The good, the bad, the weird che dal titolo e dalle sinossisi si preannuncia come un Western orientale a tutti gli effetti, per set, ambientazione storica e attitudini; Spielberg e Lucas con la nuova avventura di Indiana Jones; Jennifer Lynch prodotta dal padre con Surveillance, quindici anni dopo Boxing Helena con un noir dalle premesse disturbanti, considerato il trailer online da un po’ di giorni, e soprattutto quello che si prefigura come un feedback potentissimo e magmatico tra documentario, fiction, ricostruzione, storia, arte e cultura nell’ultima fatica di Abel Ferrara, chelsea on the rocks, sul leggendario Chelsea Hotel.