Considerato uno degli autori di maggior rilievo del cinema sperimentale mondiale, Jonas Mekas si inserisce all’interno di quel cinema definito “underground” per la sua precaria esistenza sotterranea che, lontano dalla produzione e dalla distribuzione ufficiale dello star system hollywoodiano, ha cercato di tenere viva una politica d’indipendenza in grado di assicurare a opere cinematografiche inconsuete, quando non addirittura eversive, l’opportunità di poter essere viste ed apprezzate dal pubblico.
Più che un filmmaker, Mekas è per sua stessa ammissione solo un filmer. “In realtà – afferma – tutto il mio lavoro non è che un unico, lunghissimo film che ancora si sta sviluppando…”. E la mostra allestita nella Fondazione Ragghianti, nel Complesso Monumentale di San Micheletto, propone alcune parti di questo suo “unico, lunghissimo film”; riunisce alcune tra le più importanti proiezioni e video-installazioni della
Frammenti ed esperimenti audio-visivi realizzati a partire da quando Mekas iniziò a documentare la sua vita con la camera (la leggendaria 16mm. Bolex che Warhol volle adottare, identica) negli anni Sessanta. Film di ritratti, di amici, di luoghi, all’interno dei quali possiamo trovare personaggi come Stan Brakhage, Andy Warhol, Allen Ginsberg e molti altri protagonisti della beat generation.
Vernissage, venerdì 10 ottobre, ore 17.30, Fondazione Centro Studi sull’Arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti”, via San Micheletto 3, Lucca. La mostra resterà aperta fino a domenica 2 novembre (orario 10-13; 16-19, lunedì chiuso). Come per tutte le altre manifestazioni dedicate all’arte ed alla cultura visuale contemporanea realizzate dalla Fondazione Ragghianti l’ingresso è gratuito, offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.