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A Bigger Splash di Luca Guadagnino a Venezia 72 – La conferenza stampa

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A Bigger Splash di Luca Guadagnino – Italia, Francia, 120’ Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts, Dakota Johnson, Corrado Guzzanti

A Bigger splash di Luca Guadagnino racconta la vacanza a Pantelleria della rock star Marianne Lane (interpretata da Tilda Swinton) e del suo compagno Paul (interpretato da Matthias Schoenaerts). La tranquilla vacanza  della coppia viene sconvolta dall’improvviso e prorompente arrivo del produttore discografico ed ex-fidanzato di Marianne Herry (interpretato da Ralph Fiennes), accompagnato sull’isola dalla figlia Penelope (interpretata da Dakota Johnson).

Tillda Swinton catturata tra i fan, all’uscita dal palazzo del Cinema

 A Bigger Splash di Luca Guadagnino in conferenza stampa a Venezia 72:

La prima domanda è per il regista di “A Bigger Splash”, Luca Guadagnino:
perchè ha scelto l’isola di Pantelleria per girare questo film?

Innanzitutto voglio dire che la scelta dell’isola di Pantelleria non è legata al fatto che sono siciliano – esordisce così il regista Luca Guadagnino in conferenza stampa a Venezia 2015.

Semplicemente ho seguito il mio istinto.

Quando ho avuto l’idea di girare A bigger Splash, volevo affrontare i sentimenti e il desiderio di 4 personaggi molto diversi tra di loro, con prospettive e visioni del mondo differenti. Nel film, volevo farne deflagrare i sentimenti. Avevo bisogno di uno scenario particolare, caratteristico, unico dove far consumare questa esplosione. Una location particolarmente bella e caratteristica.

Per questo ho scelto l’isola di Pantelleria. Mi è subito sembrata lo scenario perfetto per girare “A bigger splash”.

Credo che l’isola di Pantelleria sia una magnifica co-protagonista di questo film.

A bigger splash ha sicuramente una location straordinaria. Perchè dopo la tragica immagine dei barconi carichi di migranti ha scelto di girare delle scene comiche? Non le è sembrato irrispettoso verso la tragedia dell’immigrazione?

Mi spiace che non ci sia Corrado Guzzanti (che nel film interpreta un maresciallo dei Carabinieri) che forse poteva rispondere meglio di me a questa domanda – così il regista Luca Guadagnino.

Secondo me Corrado può parlare siciliano senza suscitare necessariamente ilarità.

Credo che noi italiani siamo abituati a vedere Corrado Guzzanti solo come un comico e questo ci impedisce di godere del suo personaggio, di questo maresciallo molto umano.

Non si tratta di una parodia. Uno dei testi che ci hanno ispirato è l’opera con cui Giuseppe Verdi chiude la sua carriera. Un’opera, il Falstaff (presentata per la prima volta alla Scala il 9 febbraio 1893) fatta per ridere, che si conclude in burla perchè, come è scritto nella lirica di Verditutto nel mondo è burla”.

Il film comincia con l’immagine di una immensa intimità pubblica, una grande rockstar (Tilda Swinton) di fronte a tanti fan adoranti e si chiude con uno scherzo del destino finale. Una sorta di parabola.

Dobbiamo sempre fare cinema per prenderci dei rischi per sondare territori insidiosi, altrimenti perchè facciamo cinema?

Così conclude la sua risposta il regista Luca Guadagnino, tra tanti applausi ma anche qualche fischio.

Perchè ha incluso i barconi dei rifugiati? Sembrano personaggi di secondo piano nel film.

Risponde il regista, Luca Guadagnino. Il film parte dall’idea, di 4 persone che si scontrano tra di loro.

Volevo dei contraltari, delle forze esterne a loro quattro.

Pantelleria è un luogo di confine e volevo che in questo luogo i personaggi si ponessero anche delle domande di natura etica.

Interviene l’attrice Tilda Swinton:
Credo che dovremmo smettere di chiamare migranti le persone che lasciano i loro paesi per scappare dalla guerra, sono rifugiati e come tali vanno trattati.

Matthias Schoenaerts, puoi dirci qualcosa sul personaggio che reciti in A bigger Splash?

Il mio personaggio – parla Matthias Schoenaert (Paul in A Bigger Splash) – stava per togliersi la vita.

E’ una parte molto interessante da recitare. Qualcuno che sta cercando un nuovo significato alla propria vita, ci sono domande molto profonde da farsi in momenti come quelli.

Ognuno di noi, anche se non pensa al suicidio, ha dei momenti in cui si interroga sulla propria esistenza, in cui si pone domande sul significato della vita, in cui si chiede se sta andando avanti oppure se sta affrontando la vita come fosse in una palude per paura di guardare al futuro, restando prigioniero del passato. Ho trovato molto stimolante recitare un personaggio di questo tipo nel film.

Al regista Luca Guadagnino: è un film con tanta carne al fuoco, quale era l’esigenza primaria nel raccontare questa storia?

A me piace molto cucinare – risponde Luca Guadagnino, in conferenza stampa al Festival di Venezia – ho la fortuna di conoscere grandi cuochi che mi hanno insegnato che quando si hanno tanti ingredienti in cucina è importante sempre ricercare l’essenza di un piatto. Credo che nel cinema sia la stessa cosa.

Mi interessava molto interrogarmi sui desideri di quattro persone così diverse.

Utilizzare, in parte, toni da commedia, genere cinematografico con cui non mi ero mai confrontato.

Ho vissuto il film come una grande occasione, una gran bella opportunità.

Si può anche decidere di non fare cinema, ma quando si fa, è necessario anche sorprendere e stupire.

 

 

 

 

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