La 33a edizione di Bergamo Film Meeting è alle porte (7-15 marzo) sono oltre 120 i film programmati in 9 giorni, provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale
La retrospettiva quest’anno è dedicata al cinema Polàr, un incrocio fra il poliziesco e il noir francese e americano.
Bergamo Film Meeting continua con la sezione “Europa: femminile singolare”, documentari, anteprime e cult movie, incontri con gli autori, workshop, mostre, uno spazio dedicato al cinema d’animazione di Pavel Koutsky e alle proiezioni di film per giovani e giovanissimi.
Non solo il cinema ma anche l’arte parallela, la musica, avrà il suo ruolo da co-protagonista al Meeting Point dove avranno anche luogo gli incontri con i fumettisti Tuono Pettinato, DAW, Sarah Mazzetti e Dr. Pira oltre agli incontri con registi e autori. Tutto ciò avrà luogo all’Elav Igloo Meeting Point, uno spazio di 250 metri quadrati allestito in Piazza della Libertà.
Ben quattro sono quest’anno le registe che occupano la seconda parte della sezione “EUROPA: FEMMINILE SINGOLARE”: l’inglese Andrea Arnold, la portoghese Teresa Villaverde, la bosniaca Aida Begić e l’ungherese Ágnes Kocsis.
Il cinema d’animazione da diversi anni è tra gli interessi primari di Bergamo Film Meeting, che a esso dedica anche parte del programma rivolto ai ragazzi e la masterclass, curata per questa edizione dallo Studio Bozzetto. Il regista che proponiamo e di cui presentiamo l’opera completa è il ceco PAVEL KOUTSKÝ
I film del concorso
Anderswo – Anywhere Else – In un altro luogo – di Ester Amrami, Germania 2014, 87’
Noa è di orgine israeliana, vive a Berlino da otto anni, ha un fidanzato tedesco e sta per laurearsi con una tesi su un dizionario di termini non-traducibili. Tutto sembra filare liscio fino a che, all’improvviso, la nostalgia di casa non prende il sopravvento. Una commedia fresca e sincera per riflettere sul proprio posto nel mondo, sul valore degli affetti e sul senso di appartenenza. Per capire quanto sia difficile scendere a patti con se stessi e quanto valgano le parole. Primo lungometraggio di Ester Amrami.
Neden Tarkovski olamıyorum… – Why Can’t I Be Tarkovsky? – Perché non posso essere Tarkovskij – di Murat Düzgünoğlu, Turchia 2014, 87’
«Nessuno che abbia mai tradito i propri principi, può avere una relazione pura con la vita» (A. Tarkovskij). Lo sa bene Bahadir, regista trentacinquenne, che per campare realizza film televisivi da quattro soldi ispirati alle storie delle canzoni folk turche. La sua grande aspirazione, però, è poter fare film come il suo idolo: Tarkovskij. Una commedia brillante e un po’ malinconica con un protagonista looser perfetto, in scacco tra i sogni e le tragicomiche necessità di ogni giorno. Prima opera di finzione di un affermato regista documentarista.
Loreak – Flowers – Fiori – di Jon Garaño, José Mari Goenaga, Spagna 2014, 99’
Ane inizia a ricevere un mazzo di fiori a casa sua, ogni settimana alla stessa ora, e sempre in forma rigorosamente anonima. Ma anche la vita di Lourdes e quella di Tere sono in qualche modo condizionate da misteriosi fiori. Una malinconica storia al femminile, cristallina e magnetica, che arriva dritta al cuore e insieme una brillante riflessione sul sapore del ricordo. Echi alla Kieslowski, una trama ricca di suspense e una fotografia elegante e raffinata. Seconda co-regia di Jon Garaño e José Mari Goenaga.
Modris – di Juris Kursietis, Lettonia/Germania/Grecia 2014, 98’
Modris potrebbe essere un diciassettenne come tanti, con una ragazza e dei compagni di classe. Se non fosse per la sua dipendenza dal gioco d’azzardo e un padre, in carcere, che non ha mai conosciuto. Quando la madre decide di intervenire, Modris si trova a fare i conti con se stesso e con la società. Un film sulle relazioni e il potere, tra genitori e figli, tra lo Stato e i cittadini, che mostra quanto spesso la compassione e l’umanità siano dimenticate. Uno sguardo lucido e indulgente per un esordio registico spontaneamente maturo.
Gente de bien – Brava gente – di Franco Lolli, Francia/Colombia 2014, 87’
Eric ha dieci anni e dall’oggi al domani si ritrova a vivere con Gabriel, il padre che conosce appena, in un miserabile quartiere della periferia di Bogotà. Maria Isabel, una donna benestante per cui Gabriel saltuariamente lavora come tuttofare, nel vedere che l’uomo ha delle difficoltà nel rapporto con il bambino e per venire incontro ai loro bisogni, li invita a trascorrere le vacanze di Natale nella lussuosa villa di famiglia. Ben presto, però, le tensioni che si innescano tra i facoltosi proprietari e gli umili ospiti rivelano il divario tra le buone intenzioni mosse dallo spirito natalizio e la ferrea realtà gerarchica della struttura di classe.
Amnesia – di Nini Bull Robsahm, Norvegia 2014, 74’
Thomas e Kathrine, entrambi scrittori, trascorrono quello che dovrebbe essere un romantico weekend su una remota isola al largo della costa norvegese. L’idea è quella di rilassarsi e, per Kathrine, è l’opportunità di finire il suo primo romanzo. Nel corso di una lite, accidentalmente Thomas cade, picchia la testa e perde la memoria. Ma è davvero così? Thriller ad altissima tensione che si immerge nelle dinamiche di una relazione distruttiva, basata sulla manipolazione e i giochi di potere. Opera prima per cui già si parla di remake americano.
Utóélet – Afterlife – Dopo la vita – di Virág Zomborácz, Ungheria 2014, 95’
Mózes, un giovanotto diffidente e insicuro, vive una relazione complicata con il padre, che lo tratta con disprezzo e indifferenza. Un giorno, il padre all’improvviso muore e il suo fantasma inizia ad apparire al figlio. E se fosse l’opportunità per regolare i conti con il defunto? Energica opera prima che affronta il tema del lutto in modo originale e fantasioso. Una brillante commistione di generi per un film che combina situazioni umoristiche al limite del bizzarro, con elementi di grande drammaticità.
VISTI DA VICINO
Corti, medi e lunghi, produzioni indipendenti provenienti dal panorama internazionale – tutti inediti, o quasi, in Italia – film documentari dove lo sguardo curioso e attento del regista si addentra senza remore nel vivo della realtà, dimostrandosi capace di cogliere e sintetizzare il visibile e l’invisibile, di raccontare un tema, un luogo, un personaggio “da vicino”, con intensità e partecipazione.
16 documentari compongono la selezione 2015 di Bergamo Film Meeting, arricchita, quest’anno da due programmi speciali: “Films from the North”, che si spinge verso i confini estremi dell’Europa del Nord, e “the Best of CILECT Prize in doc”, uno sguardo sul meglio della produzione documentaria delle scuole di cinema europee.
This Is the Way – Questo è il modo – di Giacomo Abbruzzese, Francia 2014, 27′
Due madri lesbiche, due padri gay, un fidanzato e una fidanzata: Joy ha diciotto anni, è olandese ed è stata concepita per mezzo di “un’ardita” inseminazione artificiale. Questa è la sua vita, raccontata attraverso le immagini di uno smartphone.
Dreams of a Clown – I sogni di un clown – di Dieter Auner, Irlanda 2014, 84′
Il Circus Gerbola presenta i suoi spettacoli nei villaggi e nelle cittadine dell’Irlanda rurale. Dreams of a Clown è il ritratto universale e al tempo stesso intimo di una famiglia, vista attraverso gli occhi di Blake Gerbola, di otto anni, che sogna di seguire le orme paterne.
Those Who Go Those Who Stay – Quelli che vanno e quelli che restano – di Ruth Beckermann, Austria 2013, 75′
Nigeriani richiedenti asilo in Sicilia, un musicista arabo in Galilea, nazionalisti ubriachi a Vienna, tre giovani donne velate che cercano di attraversare le trafficate strade di Alessandria d’Egitto. Un racconto sull’essere in movimento, nel mondo e nella propria vita.
Schweben wie Schmetterlinge, stechen wie Bienen – Floating Like Butterflies, Stinging Like Bees – Volteggiando come farfalle, pungendo come api – di Jana Bürgelin, Germania 2013, 62′
Sei ragazze provenienti da contesti sociali differenti ci permettono di immergerci nei loro mondi per un’estate. Amicizie, scaramucce, mestruazioni, primo amore, sesso e, soprattutto, sogni. Un film sul sincronismo della vita e la fine della fanciullezza.
Il gesto delle mani- di Francesco Clerici, Italia 2015, 77’
Lo scultore Velasco Vitali modella con la cera un cane accucciato che diventerà una statua bronzea. La telecamera segue passo a passo tutte le fasi della lavorazione: nessun commento fuori campo disturba il pacato svolgersi delle attività.
Superjednostka – Super Unit – Super Unità – di Teresa Czepiec, Polonia 2014, 20′
La “Super Unità” è un enorme blocco di condomini pensati come “macchina abitativa”. I quindici piani della costruzione possono ospitare fino a tremila persone. 762 porte d’appartamento e 762 storie. Ne apriamo solo alcune.
Pixadores – di Amir Escandari, Finlandia/Danimarca/Svezia 2014, 93′
Quattro giovani, dalle favelas di San Paolo in Brasile, hanno una sola missione nella vita. Senza alcuna misura di sicurezza, scalano edifici per disegnare con lo spray i loro nomi e slogan di critica per la società. Sono artisti, anarchici o criminali?
Bär – Bear – Orso- di Pascal Flörks, Germania 2014, 8’
«Il passato di mio nonno è sempre stato molto presente. Rivisitando la sua vita e la sua personalità per come l’ho conosciuto, sento il peso della sua eredità. Mio nonno è un orso».
La nuit qu’on suppose – The Night We Suppose – La notte che immaginiamo – di Benjamin d’Aoust, Belgio 2014, 73′
«Il mondo del cieco non è la notte che immaginiamo» (Jorge Luis Borges). Come appare il mondo per chi non lo vede più? Brigitte, Danielle, Hedwige, Bertrand e Saïd, che hanno perso la vista, parlano della percezione di un’immagine diversa, di altri modi di “vedere”.
Káin gyermekei – Cain’s Children – Figli di Caino – di Marcell Gerö, Ungheria 2014, 104’
Tre uomini, tutti e tre colpevoli di un omicidio quando erano ragazzi. Hanno trascorso la loro gioventù nella più brutale delle prigioni dell’Ungheria comunista. Trent’anni dopo, il regista va a cercarli e scopre segreti mai rivelati. E un’Ungheria che non ha mai conosciuto.
Libre maintenant – Free Now – Adesso libero – di Pierre Liebaert, Belgio 2014, 12’
Un set fotografico; il fotografo e il modello parlano tra loro. L’argomento è la trasgressione, una vita segreta, scoprire qualcosa di nuovo… Immagini fotografiche, video, parole e musica interagiscono con discrezione.
Oloimugi – di Michele Cadei, Lituania/Gran Bretagna 2015, 18′
“Oloimugi” è il nome di un albero, un vero tesoro per la comunità masai. Il film ritrae un giorno nella vita di un piccolo villaggio tradizionale masai nella contea Laipika-Isiolo, nel Kenya centrale.
Thomas Hirschhorn. Gramsci Monument – Thomas Hirschhorn. Il monumento a Gramsci – di Angelo A. Lüdin, Svizzera 2015, 94′
Nell’estate del 2013 l’artista svizzero Thomas Hirschhorn realizza il Gramsci Monument a Forest Houses, nel Bronx. Il film mostra lo sviluppo del grande progetto e si immerge nelle storie e nelle vite degli abitanti.
Quivir – Greats – Grandi – di Manutrillo, Spagna/Marocco 2014, 58’
Germán e Driss, entrambi raccoglitori di sughero, vivono a centocinquanta chilometri di distanza, e a separarli c’è il mare. Uno è andaluso, l’altro è maghrebino: entrambi condividono un’identità che ha origine nel forte legame che li unisce alle fragili foreste a rischio.
Waiting for August – Aspettando agosto – di Teodora Ana Mihai, Belgio 2014, 88’
Mentre la madre lavora in Italia per provvedere alle loro necessità, Georgiana, quindici anni, si prende cura dei suoi sei fratelli e sorelle nella periferia di Bacau, in Romania. Coraggiosi ma vulnerabili, i ragazzi attendono l’estate; quando la loro mamma dovrebbe tornare a casa.
The Backstage of Tradition – Il dietro le quinte della tradizione – di Sarah Yona Zweig, Germania 2014, 47’
Com’è crescere in un mondo che sta per scomparire? Sreerhary, un ragazzino di dieci anni, discende da una famiglia di attori di un’antica tradizione teatrale indiana ed è alla ricerca di un palcoscenico dove poter mettere in scena la sua arte: il Kutiyattam.
FILMS FROM THE NORTH
Superare le frontiere, dirigersi in aree poco esplorate, scoprire e far conoscere nuovi luoghi, nuove realtà, nuovi autori, attraverso il mezzo cinematografico: quest’anno, Bergamo Film Meeting si è spinto all’estremo Nord, nella regione del Barents, con una selezione di corti documentari scelti in collaborazione con Tromsø International Film Festival. Un vero e proprio viaggio tra le tradizioni Sámi, i cacciatori dell’Oceano Artico e la cultura careliana.
In collaborazione con Tromsø International Film Festival.
Verdensvevde Kropper – World Wide Woven Bodies – Corpi intrecciati nel web di Truls Krane Meby, Norvegia 2015, 16′
Fine anni Novanta, l’arrivo di Internet nella Norvegia del Nord coincide con il risveglio sessuale del giovane Mads. L’introduzione di immagini pornografiche nella sua vita complica il suo rapporto con i genitori, e la loro casa diventa un campo minato pieno di interazioni che mettono a disagio.
Várjjatvuotnalaččat – Portraits from Varangerfjord – Ritratti da Varangerfjord – di Egil Pedersen, Norvegia 2013, 13’
Nesseby, contea di Finnmark, Norvegia del Nord. Ritratto di una piccola comunità che vive in mezzo al nulla. Il forte legame con la natura e con le vecchie tradizioni Sámi.
Ishavshanda – Ice Handscape – Glaciali paesaggi delle mani – di Are Pilskog, Sturla Pilskog, Norvegia 2014′, 11′
I cacciatori dell’Oceano Artico sanno bene cosa vuol dire lavorare duro e affrontare una natura ostile, in un mondo difficile da immaginare per coloro che aspettano a casa. I paesaggi disegnati sulle loro mani potrebbero dirci qualcosa degli elementi che li hanno forgiati?
Santra ja puhuvat puut – Santra and the Talking Trees – Santra e gli alberi parlanti
di Miia Tervo, Finlandia 2013, 27′
Il destino porta una giovane donna nell’idilliaca regione della Carelia, in Russia, vicino al confine con la Finlandia. Qui incontra Santra, un’anziana che rappresenta l’unico legame rimanente con la cultura careliana dei suoi avi.
Visti da vicino
The Best of Cilect Prize in doc
Corti documentari dalle scuole di cinema europee
L’ormai consueto appuntamento con i film di diploma prodotti dalle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT – l’associazione internazionale delle scuole di cinema e televisione – quest’anno è focalizzato sul documentario, con una selezione di cortometraggi che hanno partecipato a diversi festival internazionali e sono stati candidati per il CILECT Prize, attribuito dall’intera comunità di studenti e insegnanti delle oltre 150 scuole che fanno parte del CILECT. Il programma è stato definito in collaborazione con Civica Scuola di Cinema di Milano – Fondazione FM, che partecipa alla rassegna con Photofinish – Una stagione alle corse, film saggio realizzato da alcuni studenti del corso di documentario 2012-2013. La proiezione di Photofinish sarà introdotta da Laura Zagordi, direttrice della Scuola di Cinema di Milano, mercoledì 11 alle ore 17.00 presso il Cinema San Marco.
In collaborazione con CILECT e Civica Scuola Cinema di Milano.
Það kemur í ljós – It Will Come to Light – Verrà alla luce – di Lucie Baudinaud, Francia 2013,17’
Hofsós, Islanda, gennaio 2013, quando la luce del sole illumina la Terra solo per poche ore al giorno.
Photofinish – Una stagione alle corse – di Chiara Campara, Davide Cipolat, Giovanni Dall’Avo Manfroni, Lorenzo Faggi, Italia 2014, 30’
Nonostante lo status di sport decaduto, il mondo dell’ippica ha molto da raccontare. Non solo le corse, ma anche la tensione in sala fantini, gli allenamenti, il lavoro nelle scuderie, le aste dei cavalli. Un mondo di uomini e animali, passione, e partenze senza la certezza di un ritorno.
Micke & Tommy – di Martina Carlstedt, Svezia 2013, 15’
Micke e Tommy sono grandi amici. Insieme partono per una crociera in una notte di tempesta. Micke vorrebbe incontrare una ragazza e le sue aspettative sono piuttosto alte. Per fortuna, quando deve mettersi alla prova sulla pista da ballo, c’è Tommy accanto a lui.
Lecieć, nie lecieć – To Fly or Not to Fly – Volare o non volare – di Aniela Gabryel, Polonia 2013, 18’
È difficile capire la singolare bellezza della natura. Cercare almeno di descriverla è il lavoro di alcuni appassionati ornitologi, appostati tra i cespugli in una sottile striscia di terra tra il mare e il lago, incuranti delle difficoltà e delle condizioni atmosferiche.
Moje ime je Ogledalo – My Name Is Mirror – Il mio nome è Specchio – di Katarina Rešek, Slovenia 2013, 15’
Ayna è una ragazza musulmana, nata in Australia da genitori bosniaci e ora residente in Slovenia. Nel suo quotidiano si mescolano e si confrontano la tradizione dell’Islam e lo stile di vita occidentale. Due mondi che spesso entrano in collisione, mettendola in difficoltà.
Below the Row – Sotto la riga – di Glen Travis, Gran Bretagna 2013, 11’
Girato in pellicola, questo breve documentario esplora l’arte e la tradizione della sartoria attraverso il rapporto tra un apprendista e il suo maestro, nell’atelier di Henry Poole & Co.
EUROPA: FEMMINILE, SINGOLARE
Andrea Arnold
Milk – Latte – Gran Bretagna 1998, 10′
Il figlio di Hetty è nato morto. Incapace di piangere per questa terribile perdita, la donna si mette in viaggio nel vano tentativo di evadere dalla realtà grazie ad alcol, sesso e avventure estreme.
Dog – Cane – Gran Bretagna 2001, 10′
Sembra una giornata tranquilla quella in cui Leah, quindicenne di Thamesmead, incontra il fidanzato John. Ma un innocuo incidente fa perdere le staffe a John, e la giornata avrà una conclusione inaspettata e violenta…
Wasp – Vespa – Gran Bretagna 2003, 26′
Zoë è una giovane madre single, talmente povera da non avere abbastanza soldi per comprare da mangiare alle sue quattro figlie. Una mattina, per strada, ritrova un ex fidanzato che le chiede di uscire. Per paura che lui possa rifiutarla, Zoë mente riguardo alle bambine, dicendo che è solo la loro babysitter.
Bed Bugs – Cimici da letto [ep. di Coming Up, serie tv] – Gran Bretagna 2003, 25′
Ian si trasferisce a Londra per sfuggire alle sue responsabilità: sta scappando dalla fidanzata incinta. Incontra Max e se ne innamora. Lo rivelerà alla sua fidanzata; ma lui riuscirà ad accettare la propria omosessualità?
Red Road – Gran Bretagna/Danimarca 2006, 113′
Impiegata come operatrice in un centro di sorveglianza nella periferia di Glasgow, Jackie osserva scorrere la vita degli altri attraverso le telecamere a circuito chiuso. Un giorno tra i volti anonimi riconosce Clyde, un uomo che risveglia in lei un dolore rimosso. Ossessionata da lui, comincia a indagare e a osservare la sua misera vita, spesa tra un appartamento fatiscente e un pub fumoso. Lo pedinerà fino a provocare un incontro, alla ricerca disperata di una spiegazione che la liberi dai sensi di colpa e dal passato.
Fish Tank – Gran Bretagna/Paesi Bassi 2009, 124′
Mia è una quindicenne ribelle e problematica. È stata espulsa dalla scuola, allontanata dagli amici ed è in eterno conflitto con la madre. Connor, il nuovo compagno della madre, sembra essere l’unico a cogliere le potenzialità di Mia e a spronarla a credere in se stessa. Un’ennesima delusione, però, interromperà i suoi sogni di adolescente e segnerà il suo passaggio verso l’età adulta.
Wuthering Heights – Cime tempestose – Gran Bretagna 2011, 128′
Un ragazzo di colore viene soccorso in una notte di pioggia da Mr. Earnshaw, un contadino che vive coi figli in una tenuta nello Yorkshire. Battezzato Heathcliff, l’orfano è vessato da Hindley, il figlio maggiore e attaccabrighe di Mr. Earnshaw, ma è amato da Cathy, la figlia minore che ne incoraggia e asseconda lo spirito selvaggio. L’affinità elettiva tra i due ragazzi viene interrotta dall’improvvisa morte del padre e dal rancore di Hindley che induce la sorella a sposare il più sofisticato Edgar Linton. Ma il ricordo di quell’amore battuto dal vento della brughiera cova nei loro cuori, fino a divampare più forte qualche anno più tardi, quando Heathcliff, ingentilito ed educato, torna da Cathy.
Aida Begić
Prvo, smrtno iskustvo – First Death Experience – Prima esperienza di morte – Bosnia-Erzegovina/Italia 2001, 26′
Dado Bratović, disegnatore di fumetti, nato a Sarajevo nel 1975, cresce in un istituto per bambini ritardati, da cui fugge quando compie quattordici anni. Con l’inizio della guerra, ancora minorenne, si arruola volontario nell’esercito, ma dopo la cruenta battaglia di Otes, diserta. Quando, al termine del conflitto, cerca di ottenere la carta d’identità scopre che per l’anagrafe è già morto dal 1992. E qui inizia il film.
Sjever je poludio – North Went Mad – Il Nord è impazzito – Bosnia-Erzegovina 2003, 19′
Selma, una ragazza diciottenne, muore accidentalmente durante una partita di calcio. Diverse persone, dagli amici di famiglia ai vicini di casa, nel corso della notte cercano di disporre del suo corpo in segreto. Ciascuno di loro pensa di averla assassinata. Nel frattempo, a casa, la madre di Selma sta finendo di cucirle il vestito per l’esame di maturità.
Snijeg – Snow – Neve – Bosnia-Erzegovina/Germania/Francia/Iran 2008, 99′
Bosnia, 1997. Sei donne, un anziano, quattro ragazze e un bambino vivono a Slavno, un piccolo villaggio isolato devastato dalla guerra. Le donne hanno creato un mondo speciale in cui sono sempre presenti sogni e ricordi dei loro cari uccisi. Con l’arrivo della prima neve, la giovane e determinata Alma trova una via per uscire dalla povertà vendendo ortaggi e marmellate. Un giorno due uomini d’affari arrivano a Slavno e propongono agli abitanti di andarsene in cambio di danaro.
Otel(o) [ep. di Unutma beni Istanbul – Do Not Forget Me Istanbul – Non dimenticarmi Istanbul] – Turchia/Grecia 2011, 15′
Alma, giovane attrice bosniaca, si reca a Istanbul a un’audizione per l’Otello di Shakespeare. Cercando in tutti i modi di prepararsi alla parte, convince Ayça, la dipendente dell’hotel in cui alloggia, ad aiutarla nelle prove. L’approccio realista di Ayça nei confronti di Shakespeare trasforma inaspettatamente la recitazione in uno specchio della vita di Alma.
Djeca – Children of Sarajevo – Buon anno Sarajevo – Bosnia-Erzegovina/Germania/Francia/Turchia 2012, 90′
I fratelli Rahima e Nedim sono orfani della guerra di Bosnia. Vivono a Sarajevo, un luogo in cui la società ha perso ogni compassione, persino per i figli delle vittime del conflitto. Dopo un’adolescenza inquieta, Rashima ha trovato conforto nell’Islam e spera che il fratello segua il suo esempio. La sopravvivenza dei due diventa ancora più difficile quando Nedim viene coinvolto in una rissa con il figlio di un potente locale. L’incidente scatena una serie di eventi, portando Rahima a scoprire la doppia vita di Nadim e a fronteggiare scelte radicali.
Album [ep. di Les ponts de Sarajevo – Bridges of Sarajevo – I ponti di Sarajevo] – Bosnia-Erzegovina 2014, 8′
I posti sono le persone. Il passato è un’interpretazione da parte chi è sopravvissuto. Incrociando persone e interpretazioni, Album racconta la Sarajevo di oggi attraverso il ricordo dei suoi cittadini.
Aida Begić sarà ospite del Festival dal 9 al 13 marzo
Venerdì 13 marzo, alle ore 12.00, incontrerà la stampa presso l’Hotel Mercure
Ágnes Kocsis
Szortírozott levelek – Assorted Letters – Lettere assortite – Ungheria 2000, 30′
Lajos è un uomo di mezza età, vive solo, non ha relazioni e lavora all’ufficio postale, dove non deve far altro che smistare le lettere. Per Lajos il suo lavoro è appassionante: spiando la corrispondenza altrui, ha modo di conoscere e osservare le vite degli altri.
18 kép egy konzervgyári lány életéből – 18 Pictures From the Life of a Conserve Factory Girl – 18 quadri della vita di una ragazza della fabbrica di conserve – Ungheria, 2003, 22′
Krisztina Szabó ha ventisette anni e lavora in una fabbrica di conserve. Desidera una vita diversa. O che, almeno una volta, potesse accaderle qualcosa di veramente grande. Per questo fa tutto il possibile: partecipa alla lotteria, colleziona punti-premio e tutto ciò che le permette di vincere qualcosa.
A vírus – The Virus – Il virus – Ungheria 2004, 27′
Nella vita di un giovane virologo appare una nuova forma di virus. Del tipo che nessuno si aspettava…
Friss Levegö – Fresh Air – Aria fresca – Ungheria 2006, 109′
Viola è una bella donna che lavora come custode di una toilette pubblica. È sola, e cerca un uomo tra gli annunci per cuori solitari. Angéla, sua figlia, ha diciassette anni e vuole diventare stilista. Non sopporta la madre (odia l’odore del bagno pubblico e dei deodoranti che si porta addosso, odia la sola presenza di lei) e si chiude in camera per evitarla. Le due si incontrano soltanto sul divano, per guardare la loro serie tv preferita, La Piovra (Michele Placido è il sogno proibito di entrambe). Un giorno Angéla scopre che la madre cerca uomini sugli annunci dei giornali.
Pál Adrienn – Adrienn Pál – Ungheria/Olanda/Austria/Francia 2010, 136′
Piroska è un’infermiera obesa che non sa resistere ai pasticcini ripieni di crema. Convive con un uomo interessato solo alla carriera e a farle perdere peso, e lavora nel reparto malattie terminali di un ospedale. La sua vita è circondata dalla morte. Un giorno decide di rintracciare la sua vecchia amica del cuore e per questo incomincia a contattare i suoi compagni d’infanzia. Scoprirà che i suoi ricordi non coincidono esattamente con quelli degli altri…
Egy nap – A Day – Un giorno [ep. di Magyarország 2011 – Hungary 2011 – Ungheria 2011] – Ungheria 2012, 11′
Erdős è una senzatetto. Gira per le strade di Budapest col suo cane e due grosse borse che contengono i suoi effetti personali. Di giorno rimedia un pasto caldo alla mensa dei poveri, ma la sera non sempre riesce a trovare un letto nei centri d’accoglienza. Quando va male, si arrangia a dormire nel parco. Finché una notte la polizia la scorge tra i cespugli e la arresta.
Teresa Villaverde
A Idade Maior – Alex – La maggiore età – Portogallo/Germania 1991, 118′
Durante gli ultimi anni della dittatura di Salazar, il piccolo Alex abita solo con la madre. A malapena ha conosciuto suo padre, un soldato mandato a combattere in Africa. Un giorno la donna viene a sapere che il marito è tornato in patria, ma che non ha cercato di contattare la sua famiglia. Esce allora di casa per andare a cercarlo, ma nel frattempo l’uomo ritorna. Nell’abitazione c’è solo Alex: padre e figlio finalmente si incontrano.
Três Irmãos – Two Brothers, My Sister – Tre fratelli – Portogallo/Francia/Germania 1994, 108′
Maria ha vent’anni e vive una vita difficile nella Lisbona degli anni Novanta. Non dice quasi mai quello che pensa, né chiede quello che vuole. Soffre ma non dice che ha sofferto. Vuole sopportare tutto da sola, essere forte, prendersi cura di tutti. Suo padre è un uomo violento che picchia la moglie, i suoi due fratelli spesso si mettono nei guai, e lei subisce una violenza da parte del figlio del suo datore di lavoro. Maria sopporta tutto con rassegnazione, fino a quando sceglie di prendere una decisione brutale e definitiva.
Os Mutantes – The Mutants – I mutanti – Portogallo/Francia 1998, 113′
Due ragazzi e una ragazza entrano ed escono di continuo da una “casa speciale”, uno dei tanti istituti di Lisbona che accolgono minori provenienti da ogni parte del Portogallo. I ragazzi rifiutano il poco che viene loro offerto: un tetto, dei pasti, la comprensione e la solidarietà degli istitutori. La loro rivolta, per quanto inevitabile, è condannata all’autodistruzione, perché senza scampo e senza prospettive. Sono dei “mutanti”, individui che non accettano il posto a loro destinato dagli altri.
Água e Sal – Water and Salt – Acqua e sale Portogallo/Italia 2001, 117′
Ana vive in un paesino vicino al mare, nell’Algarve, con il marito e la figlia. Il suo matrimonio è in crisi, e quando suo marito decide di partire per qualche giorno, coglie l’occasione per terminare un lavoro a cui si dedicava da tempo. Durante le sue passeggiate, Ana si imbatte in una serie di eventi e di casualità: incontra un suo vecchio amante, salva uno sconosciuto da un incidente in mare, conosce una giovane coppia del posto e riceve la visita della sua amica Vera. Da quel momento, tutto cambia.
A Favor da Claridade – In Favour of Light – A favor di luce Portogallo 2004, 54’
Un artista plastico invita una regista a realizzare un film su di lui, accettando quindi che il suo lavoro diventi parte di un’opera altrui. Da ciò nasce A Favor da Claridade, un film di Teresa Villaverde per e su Pedro Cabrita Reis. Cosa vede un artista? Cosa possono vedere due artisti insieme?
Cold Wa(te)r [ep. di Visions of Europe] Portogallo 2004, 5’17”
L’Unione Europea è in crescita, ma può un insieme di Paesi crescere basandosi sulla chiusura rispetto ad altri Paesi geograficamente vicini ad essi? Questo breve film è fatto di immagini che vediamo tutti i giorni in televisione e che passano attraverso i nostri occhi come se non fossero altro che una gara di Formula 1. Sono state rielaborate, riformulate e regolate a una velocità inferiore.
Transe – Trance Italia/Russia/Francia/Portogallo 2006, 126′
Sónia, una giovane donna di San Pietroburgo, decide di lasciare la sua famiglia e il suo uomo per andare a cercare fortuna altrove, senza guardarsi indietro. Sónia crede di andare incontro a una nuova vita, ma non sa che si troverà davanti solo l’inferno che tocca a tutti quelli a cui la vita non ha nulla da offrire. Nel suo viaggio attraverso l’Europa, dalla Russia fino al Portogallo, Sónia conoscerà la miseria e la degradazione legate al traffico e allo sfruttamento degli esseri umani.
Cisne – Swan – Cigno Portogallo 2011, 103′
Vera è una cantante sulla trentina. È tornata a Lisbona per l’ultima tappa del suo tour. Ha lasciato Sam, l’uomo che ama, ma che le ha chiesto di andarsene e di lasciarlo da solo, ed ora ha una relazione con Pablo. Quando un bambino sotto la custodia di Pablo compie un’azione irrimediabile e uccide un uomo, Vera si lascia coinvolgere e decide di prendere il piccolo sotto la sua ala. Salvando il bambino, salva se stessa.
Amatola – Poppy – Papavero [ep. di Venezia 70. Future Reloaded] Portogallo 2013, 1’45”
La Spagna della Guerra Civile cantata da Pablo Neruda. Il segmento diretto da Teresa Villaverde vede la partecipazione dell’attore Alexandre Pinto e la voce del poeta Pablo Neruda.
Sara e a Sua Mãe – Sara and Her Mother – Sara e sua madre
[ep. di Les ponts de Sarajevo – Bridges of Sarajevo – I ponti di Sarajevo] Portogallo 2014, 8′
È il 2014, Sara ha sei anni e vive con sua madre a Sarajevo. Le due stanno traslocando. Madre e figlia, aiutate da un amico, disfano gli scatoloni pieni di ricordi. Alcuni di questi vanno condivisi, altri no.
PAVEL KOUTSKÝ
Koutský è oggi considerato – insieme con Jan Švankmajer e Jiří Barta – uno dei più importanti maestri del cinema d’animazione contemporaneo ceco. Lo spirito critico caratteristico dell’animazione dei paesi dell’Est Europa è perfettamente rappresentato nei suoi numerosi film, tra i quali Dilema (1984), Curriculum Vitae (1986), Ať žije myš (Long Live the Mouse, 1993), Duel (1997) e Média (1999), che si contraddistinguono per la brevità dinamica e una spiccata simbolicità. Opere di grande vivacità intellettuale e umorismo amaro, dove l’individuo è soggiogato dalle forze di un sistema – che si tratti dei media, della tecnologia moderna o dell’indottrinamento ideologico – che manipola e impone l’omologazione. La vittoria del protagonista, quando c’è, è solo provvisoria, pura illusione.
I FILM
Houslový koncert – A Violin Concert – Concerto per violino, 4′, 1981
Trojfórum – Triple Forum – Triplo forum, 4′, 1981
Navštivte Prahu – Welcome to Prague – Visitate Praga, 6′, 1983
Dilema – Dilemma – Dilemma, 2′, 1984
Katastrofy – Disasters – Catastrofi, 7′, 1984
Laterna muzika – Laterna Musica – Laterna musica, 8′, 1984
Curriculum vitae – Curriculum vitae, 10′, 1986
Co oko neuvidí – Out of Sight – L’occhio non vede, 4′, 1987
Láska na první pohled – Love at First Sight – Amore a prima vista, 5′, 1987
Autoportrét – Animated Self-Portraits – Autoritratto, 30”, 1989
Portrét – The Portrait – Ritratto, 8′, 1990
Ať žije myš – Long Live the Mouse – Evviva il topo, 6′, 1993
No comment – id., 5 ep. da 30”, 1994
Svět 2000 – World 2000 – Mondo 2000, 13 ep. da 30”, 1995
Vivat Evropa! – Cheers Europe! – Salute Europa!, 14 ep. da 30”, 1996
Duelo – Duel – Duello, 6′, 1997
Kavárna – Café – Caffè, 8′, 1998
Má Vlast – My Country – La mia patria, 14 ep. da 30”, 1998
Koktejl – Cocktail, 11 ep. da 25”, 1999
Média – Media, 5′, 1999
O bankách a lidech – Of Banks and People – Sulle banche e le persone, 8′, 2000
Pygmalion – Pigmalione, 5′, 2001
Čtyři lásky – Four Loves – Quattro amori, 6′, 2003
Karlův most, ep. Dopisy z Česka – The Charles Bridge, ep. Letters from Czech Republic – Il ponte Carlo, ep. Lettere dalla Cechia, 3′, 2005
Plastic People – Persone di plastica, 6′, 2007
Bilancování – Balancing – Bilanciamento, 8′, 2009
Od Praotce k Unii – Looking Back – Dal mitico padre fondatore all’Unione, 10′, 2009
Dobrá rada – Good Advice – Un buon ammonimento, 4′, 2011
Romeo a Julie – Romeo and Juliet – Romeo e Giulietta, 1’15”, 2011
Husiti – Hussites – Hussiti, 85′, 2013
Frame by Frame – Il cinema di Pavel Koutský
In mostra i disegni originali dell’artista ceco
Bergamo, Sala alla Porta di S. Agostino | 6 – 31 marzo 2014
Orari: martedì – venerdì 15.30 – 19.30 | sabato – domenica 11.00 – 19.30 | Ingresso libero
Inaugurazione: venerdì 6 marzo alle ore 18.30 presso la Sala alla Porta S. Agostino – Bergamo
In mostra, fino al 31 marzo, i disegni originali e gli storyboard con i quali Pavel Koutský ha realizzato i suoi capolavori: per scoprire il dietro le quinte del lavoro dell’animatore e per lasciarsi travolgere dall’irriverente fantasia ed esuberanza dei suoi film.
Per tutta la durata della mostra, in proiezione continua, sarà presentata una selezione di cortometraggi di Pavel Koutský.
ANTEPRIME
Une nouvelle amie – Una nuova amica di François Ozon, Francia 2014, 105’
Laura e Claire sono amiche per la pelle fin dall’infanzia: crescono insieme, si fidanzano, si sposano a distanza di poco. Laura diventa mamma e quando, pochi mesi dopo, scopre di essere gravemente malata, fa promettere a Claire di prendersi cura del marito e della bambina. Dopo la morte di Laura, Claire diventa amica del giovane vedovo David, e scopre l’intimo segreto che l’uomo condivideva solo con la defunta moglie: la passione di travestirsi da donna, fino a crearsi un alter ego femminile, Virginia. Ben presto Virginia diventa per Claire l’elemento indispensabile per supplire alla mancanza di Laura e garantirle un equilibrio esistenziale ormai sempre più vacillante.. Liberamente tratto da The New Girlfriend di Ruth Rendell, autrice già nota al grande schermo per gli adattamenti di Il buio nella mente e La damigella d’onore di Chabrol. Romain Duris protagonista impeccabile in un doppio ruolo maschile/femminile.
Walking with Red Rhino – A spasso con Alberto Signetto di Marilena Moretti, Italia 2014, 109’, col.
Scomparso nel gennaio 2014, Alberto Signetto era un appassionato filmmaker torinese. Eppure, in Italia, quasi uno sconosciuto. Grande e grosso, una massa di capelli legati sulla nuca, un borsone appeso al collo, con dentro libri, giornali, taccuini e una telecamera per prendere appunti. Battuta pronta, intelligenza sottile, straordinaria cultura, irresistibile humour. Nel film, Alberto – noto agli amici come “il Red Rhino” – si racconta, è un fiume di parole fatto di ricordi, incontri, frammenti delle sue opere, pensieri intimi, in cui si alternano momenti divertenti e dolorosi. Affettuoso ritratto di un “cineasta marginale”, artista e filmmaker ostinato, e intellettuale libero.
The Green Prince – Il Figlio di Hamas. The Green Prince di Nadav Schirman, Germania/Israele/Gran Bretagna 2014, 101’
La vera storia di Mosab Hassan Yousef, figlio maggiore dello sceicco Hassan Yousef, uno dei membri fondatori di Hamas, che fu reclutato dallo Shin Bet (l’agenzia di sicurezza interna di Israele) e, con il nome in codice “Green Prince”, spiò l’elite di Hamas per oltre un decennio. Basato su Son of Hamas, best-seller autobiografico di Mosab Hassan Yousef, il film ci trasporta in un complesso mondo di paura, tradimenti, manipolazioni e scelte impossibili. Un racconto ricco di suspense, emotivamente avvincente, per un thriller-documentario attualissimo sul mondo del terrorismo e dello spionaggio in Medio Oriente. Premio del Pubblico Best Documentary World Cinema al Sundance Film Festival 2014 è realizzato dai produttori, vincitori del premio Oscar, di Man On Wire, Searching For Sugar Man e One Day In September.
IL POLAR. NASCITA E FORMAZIONE DI UN GENERE
I FILM
Le dernier des six – L’ultimo dei sei di Georges Lacombe, Francia 1941, 90′
Sei amici si ritrovano dopo cinque anni. All’epoca si erano divisi una grossa vincita in denaro con un patto vincolante. Prima uno, poi un secondo, poi un terzo muoiono assassinati. Il commissario Wens indaga. Su sceneggiatura di Clouzot, un film concitato, con colpo di scena finale.
L’assassin habite au 21 – L’assassino abita al 21 di Henri-Georges Clouzot, Francia 1942, 84’
Una serie di omicidi, commessi nei luoghi più disparati, porta il commissario Wens a indagare, travestito, tra gli ospiti di una piccola pensione. Personaggi strani e altri ambigui, confondono le idee a Wens, che a un certo punto, però, ha un’intuizione. Come mescolare tanti delitti con il burlesco e la commedia.
Un revenant – Lo spettro del passato di Christian-Jaque, Francia 1946, 100′
Il direttore di una compagnia di ballo ritorna dopo vent’anni nella sua città natale, per le prove del suo ultimo spettacolo. Aveva lasciato Lione perché era stato vittima di un tentativo di omicidio da parte del fratello di Geneviève, di cui si era innamorato. Decide di vendicarsi, usando le sue doti di metteur en scène.
La fille du diable di Henri Decoin, Francia 1946, 105′
Un ricercato dalla polizia prende l’identità di un uomo ricco che ha fatto fortuna in America e che, di ritorno al suo Paese, rimane vittima in un incidente d’auto. Nella piccola città è costretto a interpretare il ruolo del benefattore. Una giovane donna, chiamata “la figlia del diavolo”, si interessa a lui.
Quai des Orfèvres – Legittima difesa di Henri-Georges Clouzot, Francia 1947, 106′
Jenny, cantante e soubrette, è la moglie alquanto disinvolta di Maurice. Si lascia sedurre dal repellente Brignon con la speranza di fare carriera. L’uomo è trovato morto nella sua casa. L’ispettore Antoine deve indagare nel mondo del music-hall, dove tutti mentono, o semplicemente recitano.
Non coupable – Condannatemi! di Henri Decoin, Francia 1947, 95′
In un villaggio sperduto della Francia, un medico, in compagnia dell’amante provoca la morte di un motociclista; ma lo fa sembrare un incidente. La polizia vuole vederci chiaro, ma altri due omicidi complicano le cose. Alla fine un gatto nero ci mette lo zampino. Esiste il delitto perfetto?
Entre onze heures et minuit – Tra le undici e mezzanotte di Henri Decoin, Francia 1949, 92′
Due omicidi e un ispettore di polizia, che scopre di essere il sosia di uno dei due uomini assassinati. Decide di sfruttare l’opportunità facendosi passare per il morto e così riesce a scoprire molte cose. Un film sul doppio, dove anche il cinema si guarda allo specchio.
Du rififi chez les hommes – Rififi di Jules Dassin, Francia 1955, 122’
Tony è appena uscito di prigione e vuole partecipare al tentativo di svaligiare il caveau di una nota gioielleria. Il colpo va in porto, ma una gang rivale vuole impadronirsi del bottino. Un grande Jean Servais. Da antologia la sequenza finale, in sapore di Nouvelle vague.
Les salauds vont en enfer – Gli assassini vanno all’inferno di Robert Hossein, Francia 1955, 91′
Due criminali evadono dal carcere e fuggono nel Sud della Francia, cercando rifugio in una casa isolata sulla spiaggia, dove abitano un pittore ed Eva, la sua donna. Quando i due evasi uccidono il pittore, Eva escogita il modo di vendicarsi, con la seduzione e l’inganno.
Les amants du Tage – Gli amanti del Tago di Henri Verneuil, Francia 1955, 123′
Pierre fa il taxista a Lisbona: ha lasciato la Francia dopo l’assoluzione per l’omicidio della moglie. Qui conosce Kahleen, vedova di un lord, e se ne innamora. La donna è sospettata di aver ucciso il marito. Decidono di partire, ma sulla banchina c’è l’ispettore di Scotland Yard che attende pazientemente.
Retour de manovelle – Delitto sulla Costa Azzurra di Denys de La Patellière, Francia/Italia 1957, 118′
Un artista squattrinato soccorre un ricco finanziere con intenti suicidi e lo riporta a casa nella sua bellissima villa sulla Costa Azzurra. L’uomo, che ha un violento alterco con la seducente consorte, gli propone di diventare suo autista, coinvolgendolo però in un vortice diabolico. Una notevole Michèle Morgan, qui nelle vesti di vulnerabile dark lady.
Échec au porteur – Scacco alla morte di Gilles Grangier, Francia 1958, 86′
Bastien è un corriere della droga in procinto di smettere, per amore della bella Jacqueline. L’ultimo viaggio, però, gli complica la vita. I trafficanti lo costringono a trasportare un pallone da football contenente un ordigno esplosivo. Il pallone finisce nelle mani di un ragazzino. Inizia una corsa contro il tempo, in un crescendo di suspense.
Le desordre et la nuit – Il vizio e la notte di Gilles Grangier, Francia 1958, 93’
Simoni, proprietario di un night club, viene assassinato. L’ispettore Valois, incaricato delle indagini, si innamora della giovane Lucky, un’amica del morto e tossicomane. Decide di riportarla sulla retta via, pagando di persona. Jean Gabin, come sempre, burbero, paterno e monumentale.
Le dos au mur – Spalle al muro di Édouard Molinaro, Francia 1958, 93′
L’industriale Jacques Decray, innamoratissimo della moglie, scopre che questa ha un amante. Mette così in atto un piano diabolico di vendetta, fatto di menzogne e ricatti. Quando ci scappa il morto, è costretto a nascondere il cadavere, ma dimentica una prova che lo inchioda. Thriller di forte tensione, torbido e nervoso.
Deux hommes dans Manhattan – Le jene del quarto potere di Jean-Pierre Melville, Francia 1959, 84′
New York. Un delegato francese all’ONU scompare improvvisamente. Il giornalista Moreau e il fotografo Delmas si mettono sulle sue tracce, ma lo ritrovano morto per infarto in casa di una delle sue amanti. L’ordine è di mettere tutto a tacere. Grande prova di regia, per un polar crepuscolare.
Le trou – Il buco di Jacques Becker, Francia/Italia 1960, 132′
Gaspard è internato in una cella della prigione La Santé, dove altri quattro detenuti stanno mettendo in atto un piano di evasione. Decide di conquistare la loro fiducia e partecipare ai preparativi per la fuga. Film culto, tra i più belli e avvincenti a tema “evasione”, che tiene il fiato sospeso fino all’ultimo minuto.
Classe tous risques – Asfalto che scotta di Claude Sautet, Francia/Italia 1960, 110′
Ricercato dalla polizia, Abel rientra in Francia con la moglie Thérèse e i suoi due bambini. La donna rimane uccisa in un conflitto a fuoco. Éric Stark lo aiuta a rientrare a Parigi, dove i vecchi amici, però, lo scaricano. Grande prova di Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo.
Pleins feux sur l’assassin – Piena luce sull’assassino di Georges Franju, Francia 1961, 95’
Gli eredi di un conte si ritrovano nel suo sontuoso castello per dividersi l’eredità, ma il cadavere del defunto non si trova e la legge impedisce il passaggio di proprietà. Per complicare le cose, la compagnia comincia a perdere i pezzi: uno a uno, gli eredi vengono assassinati. Cinema dell’intrigo, gioco di specchi, colpi di scena, regia raffinata.
La mort de Belle – Chi ha ucciso Bella Sherman? di Édouard Molinaro, Francia 1961, 91′
Stéphane Blanchon è professore di francese a Ginevra. La vita trascorre tranquilla con la moglie Christine, fino alla notte in cui è uccisa in casa sua Belle, una ragazza americana loro ospite. Stéphane è il primo indiziato e per lui inizia un viaggio di discesa agli inferi. Convincente riduzione del romanzo di Simenon.
Le doulos – Lo spione di Jean-Pierre Melville, Francia/Italia 1962, 108′
Maurice esce di prigione e per vendetta uccide un ricattatore. L’amico Silien cerca di aiutarlo, ma ha la brutta fama di essere un informatore della polizia. Maurice, a sua volta, non capisce il comportamento di Silien. Fraintendimenti e ambiguità. Un grande Melville e uno strepitoso Serge Reggiani.