La VI Edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival arriva il prossimo marzo dal 16 al 19 e sarà articolata con i corti del concorso internazionale, programmi speciali, workshop e molto altro. A giudicare i corti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo, una giuria internazionale di altissimo livello costituita da Takashi Shimizu (Ju-on, Marebito, The Grudge, Shock Labyrinth), tra i padri del J-Horror, Girish Kasaravalli, regista e teorico indiano tra i pionieri del Parallel Cinema insieme a Satyajit Ray, Ritwik Ghatak e Mrinal Sen, movimento nato nel Bengala occidentale intorno agli anni cinquanta come alternativa al cinema mainstream di quegli anni e precursore della nuova onda del cinema indiano degli anni sessanta, Giannalberto Bendazzi, unico rappresentante italiano nella giuria, tra le massime autorità internazionali nel campo dell’animazione, a lui si devono volumi e studi sull’argomento incluso il recentissimo Animation – A World History, pubblicato dalla Focal Press.
La masterclass di punta è sicuramente quella curata da Bill Plympton, gigante dell’animazione contemporanea che racconterà il suo metodo nella suggestiva cornice dell’Auditorium Santa Margherita a Venezia. Candidato due volte agli Oscar, Plympton racconterà per due ore metodo e tecniche di lavoro oltre a mostrare alcuni suoi lavori tra cui Guard Dog, Your Face e Footprints.
Il Festival, lo ricordiamo, è il primo in Europa concepito ed organizzato da un’università. La sua mission si delinea attraverso una manifestazione pensata dai giovani per i giovani, i protagonisti sono loro, non solo sullo schermo ma anche per quanto riguarda tutti gli aspetti logistici e organizzativi. Il Ca’ Foscari è quindi un momento professionalizzante e formativo per gli studenti volontari che lo organizzano, grazie anche al coordinamento del direttore artistico e organizzativo, Roberta Novielli: “Quest’anno abbiamo 30 film in concorso e per la prima volta 27 nazioni rappresentate, possiamo dire che è l’annata più felice del Ca’ Foscari Short Film Festival” racconta la Prof.ssa Roberta Novielli “Mi piace ricordare che 12 tra i concorrenti sono donne, che presentano i temi più scottanti e gli stili più inediti. Ancora una volta, come tendenza generale, si parla di famiglia, ma con un’interessante novità rispetto agli anni passati. Nelle storie raccontate c’è sempre qualcuno che cerca disperatamente di tenere insieme queste famiglie, intese nel senso più variegato e puro del termine.”
I giovani dello short organizzano ogni aspetto dell’evento: il festival in tutte le sue fasi, il catalogo, l’ufficio stampa, i sottotitoli. Alla “macchina” organizzativa così concepita si aggiunge anche un gruppo di lavoro dedicato alla “distribuzione” che aiuterà tutti i registi del concorso internazionale a far conoscere i propri lavori. Un vero e proprio laboratorio attivo, se si pensa che i volontari che collaborano alla riuscita della manifestazione sono più di 200
“Siamo orgogliosi di questa sesta edizione dello Short Film Festival cafoscarino, sempre più internazionale e ricco di iniziative e collaborazioni importanti – ha dichiarato il Prof. Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e Rapporti Culturali. – Oltre alla sua ‘prima’ missione, infatti, di scopritore di talenti, lo Short si è arricchito di molti eventi collaterali. E’ luogo di sperimentazione ma anche di memoria, perché stimola i giovani a fare esperienza, a lavorare ma anche a studiare e scoprire la tradizione cinematografica del passato.”
Sono 30 i cortometraggi del concorso internazionale e provengono da 28 scuole di cinema. In questo senso il festival si conferma come una delle principali vetrine italiane per tutti i registi giovani che ancora frequentano o sono appena usciti dalle scuole di cinema di tutto il mondo. Cinque continenti e ben 27 nazionalità differenti per la proposta di quest’anno e se diventa complesso identificare una chiave di lettura che attraversi tutti i film, sicuramente l’attenzione ai diritti civili è un tratto comune pesente in tutte le opere del concorso.
Nabilah del tedesco Paul Meschuh, pone sullo sfondo la guerra in Afghanistan, 500 Ounces of Gold dell’iraniana Shahrzad Dadgar riflette sul tema dell’aborto in un paese che impedisce qualsiasi dibattito intorno a questo e altri diritti fondamentali. L’italiano Mio fratello di Simone Bozzelli, l’India di Ballad of Laila Leela corto diretto da Lubna Sharmin, ma anche il Giappone di Hashi (The Brigde) di Suzuyuki Kaneko, figlio d’arte del noto regista giapponese Shusuke (Death Note), elaborano tutti una personale visione sul tema dei diritti civili.
Tra i programmi speciali L’omaggio a Robert Altman curato da Michele Fadda che proporrà tre dei suoi cortometraggi a dieci anni dalla scomparsa del grande cineasta statunitense. Grazie a UCLA, al Wisconsin Center for Film and Theater Research e all’Altman Estate saranno presentati The Perfect Crime (1955), Pot au feu (1966), e Girl Talk (1966) uno dei promo film girati da Altman destinati al Color-Sonics oltre a quelli prodotti per Herb Alpert e la burlesque-star Lili St. Cyr e realizzato per Bobby Troup. Il Color-sonics era una delle incarnazioni del video juke box nella storia dei dispositivi precedenti all’esplosione dei promo video, lungo una traccia che dal Panoram porta all’italiano Cinebox e al francese, europeo e successivamente statunitense Scopitone. Parte dei programmi speciali anche due web series di grande successo internazionale, la britannica SOS – Save Our Skin e un’altra prodotta in Svizzera intitolata Arthur, storia di un serial killer a caccia di normalità, un Dexter alla ticinese ideato da Nick Rusconi e Chloe de Souza che introdurranno la serie integrale sul palco del Ca’ Foscari Short Film Festival insieme al produttore Alberto Meroni grazie alla collaborazione con il Consolato svizzero a Venezia.
Arriva dalla Toscana la John Snellinberg Film, casa di produzione indipendente tra le più vitali in circolazione, gestita da un collettivo formato da studiosi e professionisti del cinema che proporrà in un programma speciale curato dal collettivo stesso insieme a Michele Faggi, cinque videoclip della loro produzione e due cortometraggi: l’apocalittico “The Day Before after” e “il racconto di natale di John Snellinberg“; il tutto introdotto da un commento sui loro backstage, per comprendere lo spirito tra artigianato e professionalità che è alla base del loro metodo.
Sempre curato da Michele Faggi l’omaggio a David Bowie con la proiezione di “Reality film“, lavoro di 30 minuti diretto da Steven Lippman e pubblicato nel 2003 per una diffusione limitata al solo mercato americano, poco prima del ritiro dalle scene dell’artista britannico per dieci lunghi anni. È un film creativo, stimolante e combinatorio ma alla luce della recente scomparsa di Bowie, oltre a stabilire una cesura ben precisa nel suo percorso artistico, assume un valore controverso e disturbante.
New Slovenian Cinema è invece un focus dedicato al cinema sloveno, virtualmente sconosciuto nel nostro paese al di là della vicinanza geografica. Rene Maurin e Martin Srebotnjak, presenteranno tre cortometraggi nati in seno alla scuola di cinema più importante del paese, la Academy of Theatre, Radio, Film and Television (AGRFT) di Lubiana. Cecilia Cossio è la curatrice de Nella dimora delle nubi focus che ci consentirà di conoscere uno degli aspetti meno conosciuti del cinema indiano, quello legato al popolo garo che vive tra l’Ovest dell’India e il Bangladesh. Per l’occasione sarà presentato il documentario Wangala: A Garo Festival di Bappa Ray, con una breve presentazione del cortometraggio Rong’ Kuchak – Echoes di Dominic Sangma vincitore del premio Volumina alla scorsa edizione dello short, ne abbiamo parlato da questa parte anche su indie-eye.
Lo sguardo sospeso, è il programma sviluppato da Elisabetta Di Sopra sulla video-arte italiana più recente, per l’occasione presenterà sei lavori che propongono una riflessione sul tema del corpo. Carlo Montanaro presenterà Muto? No grazie!, dedicato alle prime sperimentazioni sul sonoro nella storia del cinema, si parte dal 1894 e si arriva a The Jazz Singer (1927).
Torna il lavoro capillare di Davide Giurlando sulla storia del cinema di animazione con il workshop Anymation dedicato alle regie “doppie”. Sono inclusi in programma anche quattro corti provenienti da Promofest, una piattaforma Spagnola destinata alla promozione di giovani registi in ambito internazionale. Non mancherà il lavoro realizzato dai 26 studenti del Corso di Cinema digitale di Ca’ Foscari organizzato dai coordinatori dello stesso festival, che durante i moduli formativi hanno guidato i ragazzi nella realizzazione di un corto basato su “L’avventura di due sposi” di Italo Calvino. Anche quest’anno sarà proposta la selezione di cinque corti dal Videoconcorso Pasinetti, oltre al divertentissimo “blob” fatto con i contributi video raccolti in rete che sarà proposto dal contenitore Zapping the Web, curato da Davide Giurlando
Affiancano il concorso internazionale tre concorsi paralleli. Il primo, chiamato Concorso Scuole del Veneto e dedicato all’attività degli studenti presenterà tre corti finalisti: Sogno infernale di Lorenzo Bazan e Elia Risato, Fleeting Time di Riccardo Dall’Acqua e Two Faces di Riccardo Tonon. Il secondo, organizzato con Ca’ Foscari sostenibile, si chiama Short&Sostenibilità ed è un contest aperto a tutti gli under 35 invitati a riformulare il concetto di sostenibilità attraverso un lavoro della durata di cinque minuti, realizzato con assoluta libertà espressiva e tecnologica. Il premio “Olga Brunner Levi” arriva alla terza edizione grazie alla collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, e sarà dedicato a videoclip realizzati da studenti delle Scuole Secondarie di II grado di tutta Italia, con una regista o una protagonista donna al centro e un collegamento stretto ad un tema musicale.
Non mancherà il Video-Oke! un karaoke tutto particolare che trasformerà la sala dell’auditorium in una divertente sessione istantanea di doppiaggio, dove le persone in sala saranno invitate a partecipare doppiando “al volo” alcune sequenze tratte da film di culto.
Tra gli eventi speciali, la mostra intitolata “Fotogrammi” e dedicata alle opere del pittore Lanfranco Lanza, nato a Venezia, attivo a Treviso ma con esposizioni diffuse in molte città europee. La serata finale sarà dedicata allo spettacolo dell’artista danzatrice Roberta Pennisi e del maestro cinese di arti marziali Xu Baolong.
Per ultimo ma non ultimo, il Programma speciale della giuria, dove i tre membri incaricati presenteranno un corto da loro scelto. Project Scissors: Night Cry (2015) di Shimizu, è un lavoro nato per supportare il lancio del videogame “Night Cry”; Bendazzi presenta al festival il corto d’animazione Schody (Stairs, 1969) di Stefan Schabenbeck, mentre Kasaravalli porterà la sua prima regia, Avasesh, realizzata nel 1975.
Ricordiamo che l’autore del manifesto di questa sesta edizione è ancora Igort, ovvero il talentuoso Igor Tuveri che per il terzo anno consecutivo regala un’illustrazione tratta dall’opera Sinfonia a Bombay. Fondatore della Coconino Press, Igort è uno dei fumettisti italiani più noti e apprezzati in Italia e all’estero.