Yogor, otto anni e Rayane, sette, vengono lasciati dalla madre alle porte di Regina, ricco quartiere di Rio de Janeiro vicino a Ipanema. L’improvviso arrivo di questi due bambini di umile estrazione nel mondo di Regina e la ricerca della madre in una città irriconoscibile a causa della massiva modernizzazione, cambierà le loro vite per sempre.
Sandra Kout è nata a Rio de Janeiro ma ha vissuto e lavorato tra Brasile, Francia e Stati Uniti in qualità di artista legata a performance e installazioni per poi virare verso il documentario e i film di finzione. Nei primi anni novanta ha diretto un film apolide come “Parabolic People” girato a Rio, Tokyo, Dakar, New York, Parigi e Mosca. Il suo lavoro generalmente confonde quei limiti tra documentario e finzione. Per quanto riguarda Campo Grande, il film nella selezione ufficiale della 10. Festa del Cinema di Roma, si ambienta in un momento storico unico per il Brasile, perché negli ultimi anni, il paese è diventato un enorme sito costruito a causa del grande e improvviso boom economico che ha messo in cantiere nuove strade, nuove metropolitane, nuove costruzioni abitative, nuovi centri commerciali.
“Tutto questo è stato fatto in modo caotico – ha detto la registra brasiliana – tanto da sembrare una disperata forma di civilizzazione destinata al crollo. Viene in mente la Cina, dove case distrutte recentemente sono rimpiazzate da nuove costruzioni in tempi velocissimi. Questo crea una sovrapposizione tra cittadinanza e consumismo, confondendo quindi due idee diametralmente opposte, perché essere un cittadino oggi, sembra sinonimo di poter comprare. Questo è il contesto in cui ho sviluppato il mio film, girandolo in una zona di Rio completamente trasformata“