È lo stesso Saramago che definiva L’uomo Duplicato, il suo romanzo pubblicato per la prima volta nel 2002, come “un film di fantascienza, scritto, diretto e interpretato da cloni agli ordini di uno scienziato pazzo”.
Tertuliano Máximo Afonso, professore di matematica si accorge dell’esistenza di un suo vero e proprio “doppio” dopo aver noleggiato un film in una videoteca. Il doppelganger è António Claro, attore che darà origine ad una serie di eventi percepiti come una tragica calamità dal protagonista; nel corso del romanzo questo conflitto verrà descritto rispettivamente come “ follia “, “ copia”, “balordaggine “, “assurdità”, “ doppio “, “ controfigura “, “ uomo identico “, “ siamese staccato”. E come in tutti i romanzi dello scrittore portoghese, la visione è quasi sempre una palbebra e il suo rovescio. Dal romanzo di Saramago, il regista canadese Denis Villeneuve, nelle sale italiane in questi giorni con il suo ultimo “Prisoners“, ha tratto “Enemy”, film che aveva terminato poco prima di Prisoners e quindi dopo “la donna che canta” e che è stato presentato all’edizione più recente del Festival di Toronto e che è già passato per numerosi festival tra cui San Sebastian, Stitges, Abu Dhabi, Stoccolma.
“Enemy” è quindi a tutti gli effetti la prima collaborazione di Villeneuve con Jake Gyllenhaal, protagonista anche di questo film.
In rete da pochi giorni una prima, stimolante, clip e il bellissimo poster originale che agevoliamo nella scheda del film. “Enemy” è interpretato anche da Mélanie Laurent, Sarah Gadon e Isabella Rossellini.
L’uomo duplicato di Saramago è edito in Italia da Feltrinelli.