L’evento, inserito inizialmente nell’ambito del LUCCAdigitalPHOTOfest 2008 come mostra principe della manifestazione (15 novembre – 8 dicembre) proseguirà poi fino al 31 gennaio 2009.
Il ritratto è un genere che ha accompagnato la storia delle arti figurative fino dalle origini e che ancora oggi riveste un ruolo centrale nella produzione artistica contemporanea. Tra i molti protagonisti di questo genere, senza dubbio rientra la figura di Pompeo Batoni, come dimostrano le grandi mostre che si sono tenute nel mondo negli scorsi mesi a Londra e Houston e la prossima che si aprirà a Lucca nel mese di dicembre. In particolare, è la caratteristica di ambientare il soggetto, di conferire peculiare importanza agli abiti, agli oggetti, a tutto ciò che definisce il contesto sociale della persona ritratta a rendere unico il lavoro del pittore originario di Lucca.
E’ a partire da tale considerazione che nasce il progetto di questa mostra, che vuole evidenziare l’evoluzione dello stesso concetto di ritratto “ambientato” nella fotografia internazionale del XX secolo, ponendosi così come un omaggio alla personalità e all’opera di Batoni.
Quella di “ritratto ambientato” è una definizione che risale alla metà del ‘900, ma in realtà la sua pratica si sviluppa ben prima, e questa mostra intende porre in luce questo elemento della ritrattistica fotografica novecentesca, confermando ulteriormente il legame con la tradizione pittorica e la capacità di innovazione del mezzo.
La mostra si struttura attraverso la presentazione dell’opera di 17 autori:
Edward Steichen, August Sander, Edward Curtis, Ernest J. Bellocq, Paul Strand, Dorothea Lange, Arnold Newman, Ugo Mulas, Diane Arbus, Andy Warhol, Larry Clark, Malick Sidibé, Bill Owens, Ed Van Der Elsken, Jitka Hanzlova, Boris Mikhailov, Adam Broomberg & Oliver Chanarin.
Ogni autore viene rappresentato con una importante serie di immagini, in modo da rendere percepibili, sebbene nella naturale selettività delle scelte, le caratteristiche primarie delle singole poetiche. Le opere provengono da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, fra cui il San Francisco Museum of Modern Art, la Aperture Foundation di New York, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Nederlands Fotomuseum di Rotterdam, l’Andy Warhol Museum di Pittsburgh. Appartengono inoltre alla George Eastman House di Rochester 31 delle opere in mostra. Numerose opere provengono infine da primarie collezioni private italiane e straniere e in alcuni casi dai fotografi stessi, coinvolti direttamente nella selezione delle immagini.
In mostra saranno esposte immagini divenute icone non soltanto della storia della fotografia mondiale, ma anche dell’intero secolo passato, quali la celebre fotografia “A flower girl at a wedding” di Diane Arbus, il ritratto di Isadora Duncan di Edward Steichen e la serie su Marcel Duchamp di Ugo Mulas. A queste saranno affiancate alcune opere rare di esponenti altrettanto importanti della ricerca artistica internazionale, fra cui alcuni scatti ancora sconosciuti al grande pubblico realizzati a Luzzara da Paul Strand nell’ambito del progetto di “Un paese” e conservati presso la casa di Zavattini, oltre alle istantanee di Andy Warhol ripreso nel letto d’ospedale. La mostra prende avvio con un ideale confronto tra i ritratti borghesi di Steichen e quelli dedicati alle popolazioni dei nativi americani di Edward Curtis, individuando così due poli che saranno sempre al centro della ritrattistica ambientata nel corso del secolo. Una selezione di immagini di August Sander, provenienti dall’Archivio Sander conservato alla SK Stiftung di Colonia permettono poi di vedere il lavoro di quello che è stato considerato il più grande ritrattista del XX secolo, e non manca l’America rurale degli anni Trenta, ritratta con grande partecipazione emotiva da Dorothea Lange in una serie di storici scatti tratti dal progetto FSA provenienti dalla George Eastman House di Rochester. Naturalmente è presente in mostra anche Arnold Newman, il fotografo americano per il quale, nel corso degli anni Cinquanta, è stato coniato il termine di “ritratto ambientato” e che nella selezione in mostra propone una carrellata di volti noti degli artisti e dei fotografi del periodo, da Georgia O’Keeffe ad Ansel Adams.
Una particolare attenzione è dedicata anche al decennio degli anni Settanta, che ha visto una autentica rivoluzione dei costumi che si riflette anche nella ritrattistica fotografica. A questo proposito si possono citare le fondamentali serie di Larry Clark, “Tulsa”, autentica pietra miliare della fotografia del XX secolo, le immagini dedicate alla middle class americana da Bill Owens e gli straordinari ritratti di Ed van der Elsken, del quale verrà presentata la proiezione di oltre cinquanta diapositive che rendono appieno il clima di quegli anni. Il percorso cronologico della mostra si conclude con la presenza dei lavori di autori delle ultime generazioni, fra cui in particolare Jitka Hanzlova e Adam Broomberg & Oliver Chanarin, che dimostrano il permanere di questa modalità rappresentativa nella pratica attuale e ne evidenziano le più recenti declinazioni.
Verrà realizzato un catalogo, a cura della Fondazione Ragghianti, contenente i saggi introduttivi dei curatori, la pubblicazione di tutte le opere esposte ed essenziali note bio-bibliografiche di tutti gli artisti in mostra.
Apertura al pubblico: 15 novembre 2008 – 31 gennaio 2009
Orario di apertura: 10,00 – 19,30
Biglietto: intero €. 7,00 – ridotto €. 5,00