“Ho voluto raccontare la schizofrenia di questo tipo di guerra dal punto di vista di chi la fa – racconta il regista Andrew Niccol – cioè quella dei militari che la mattina accompagnano i figli a scuola e il pomeriggio fanno la guerra ai talebani” “Good Kill‘ (leggi la nostra recensione del film) viene presentato oggi in concorso a Venezia 71 ed è il sesto lungometraggio del regista americano, opera che secondo lo stesso Niccol non vuole dare giudizi ma invitare soprattutto a pensare.
E’ stato difficile fare un film sull’argomento droni? Qual’è stata la reazione dell’esercito?
“Ci è stata negata la collaborazione da parte dell’esercito, quindi abbiamo fatto delle ricerche noi stessi andando ad intervistare i piloti dei droni, cercando di capire le loro storie e il loro stato d’animo”.
Cosa volete trasmettere al pubblico che andrà a vederlo?
“Non diamo giudizi, vogliamo raccontare e basta evitando di dare l’impressione di essere pro o contro. Allo spettatore è data la facoltà di farsi un giudizio autonomo sulla faccenda”
Nel finale c’è una sorta di giustizia fai da te, ci può spiegare il perché di questa scelta?
“Nelle interviste che abbiamo condotto i piloti dei droni ci hanno raccontato di violenze che hanno poco a che fare con la legge a meno che non si parli di quella della giungla. Questa è la prima generazione di piloti che conduce una guerra di questo genere e spiega la perdita di sensibilità di queste persone di fronte alla violenza condotta come un video gioco di guerra! In alcuni casi il pilota non pensa più alle conseguenze delle sue azioni, scene e situazioni alla Top Gun cominciano ad appartenere al passato“.
Il discorso che c’è dietro al film è sulla perdita di umanità dei piloti e sulla perdita di materialità del nemico?
“A me interessava parlare dell’aspetto umano e di cosa provano i soldati. Il protagonista sta perdendo la sensazione di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cerca in tutti i modi di ritrovare la strada perduta e si rende conto che non è normale che la mattina combatta i talebani e il pomeriggio vada a prendere i bambini a scuola. In tutto ciò c’è qualcosa che moralmente non torna.
Good Kill di Andrew Niccol – Usa, 100′
Ethan Hawke, Bruce Greenwood, January Jones, Zoë Kravitz, Jake Abel