È un giubbotto salvagente arancione ad essere al centro del nuovo manifesto del 56/mo Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario a Firenze dal 27 novembre al 4 dicembre. L’immagine stimola una riflessione, ha dichiatato Alberto Lastrucci direttore del festival. Realizzato da Funky Fresh Factory, si ricollega ad “Alì nelle città – Derive ed approdi dei migranti contemporanei” ovvero storie di migranti molto lontane da quello che ci racconta l’informazione di regime.
Uno dei titoli di questo percorso dedicato alle migrazioni è “Héros sans visage” di Mary Jiménez, belga di origini peruviane a cui il festival dedica una retrospettiva. Il film è in anteprima italiana e passa dai sans-papiers di Bruxelles ad un giovane camerunense del campo-rifugiati di Choucha in Tunisia. Tra gli altri titoli dello stesso percorso: “La Mort du Dieu serpent” (1/12) di Damien Froidevaux e “L’Abri” (3/12) di Fernand Melgar.
“Luoghi poco comuni. Per un altro racconto delle migrazioni” è l’evento speciale della sezione in programma il 2 dicembre e realizzato in collaborazione con Global Governance Program / EUI, interverranno Nicola Mai (Kingston University London), Malik Nejmi, Beatrice Ferrara, Fabrizio Gatti.
La sezione include anche una matinée prevista per domenica 29 novembre a ingresso gratuito e realizzata con Institut Français Firenze dove si proietteranno : “Firenze 1990” di Malik Nejmi con le immagini dello sciopero della fame del ’90 promosso da un gruppo di senegalesi contro le disposizioni del sindaco Morales in materia di ambulanti abusivi. Malik Nejmi ha diretto anche “I morti non sono morti”, film dedicato alla memoria delle due vittime senegalesi, Samb Modou e Mor Diop vittime della furia omicida di un fanatico razzista nel mercato di Piazza Dalmazia nel dicembre 2011; il film sarà proiettato durante la stessa matinée