Nata nel 2009 da un’idea di Takaaki Matsumoto, Daniela Raddi e Ornella De Lullo, nucleo fondatore originario dell’associazione culturale Tokaghe la rassegna di Cinema Giapponese a Firenze cambia nome e anche impostazione.
Dopo le prime due edizioni di grande successo, realizzate in forma indipendente nella location della chiesa di Santo Stefano al Ponte, la rassegna viene inglobata già a partire dal maggio 2013 tra i festival realizzati da “Quelli della compagnia” di Fondazione Sistema Toscana per Regione Toscana. Il contenitore di riferimento anche per quest’anno è quello della “Primavera di Cinema Orientale“, che include il Florence Korea Film Fest, l’appena concluso Middle East Now, il “nuovo” Wa! Japan Film Festival e il prossimo Dragon Film Festival in programma dal 26 al 29 maggio.
Con la terza edizione della Rassegna di Cinema Giapponese a Firenze, il festival perdeva sfortunatamente la direzione artistica di Daniela Raddi, assestandosi su un formato meno visionario e più in linea con il contenitore “as is” dei festival Fiorentini, sia per la riduzione degli eventi culturali collaterali in costante dialogo con il progetto complessivo, e forse anche per la mancanza di un occhio specialistico in grado di conciliare le necessarie derive “Otaku” con un approccio maggiormente storico critico; ricordiamo che Daniela Raddi, oltre ad una serie di pubblicazioni e piccole rassegne per l’università di Tokyo di Firenze, le prime ad occuparsi di cinema Giapponese in città, anche se nel piccolo formato destinato a studiosi e appassionati, ha curato, tra le altre cose, i contenuti speciali per alcune edizioni Raro Video dedicate ai classici del cinema Giapponese stampati in formato DVD.
Introdotta in conferenza stampa da Stefania Ippoliti, responsabile cinema della Fondazione Sistema Toscana, la quarta edizione della Rassegna di cinema Giapponese a Firenze, riparte da zero e con un nuovo formato; Wa! Japan Film Festival, ha detto la Ippoliti “È un’occasione molto bella per arricchire le possibilità che vengono offerte ai Fiorentini, di vedere tanto cinema internazionale“. I Festival, ha aggiunto “sono diventati una meravigliosa occasione, penso che i Fiorentini stiano diventando i più profondi conoscitori di Cinema Internazionale che ci siano in Italia e questo a dispetto delle angustie e delle visioni magari un po’ chiuse della distribuzione cinematografica. I Festival per noi sono una gigantesca finestra sul mondo, e grazie anche a Takaaki Matsumoto, al suo lavoro, e a quello del suo staff, il Giappone si racconta con tanti generi e possibilità. Il format che hanno disegnato con più convinzione ancora a partire da quest’anno ci permette di avvicinarci a tradizioni legate a qualche piccola grande città; un arricchimento che fa di Firenze ancora una volta, un luogo internazionale”
Takaaki Matsumoto, direttore dell’intera rassegna ha ricordato l’origine della parola Wa!, il suo valore onomatopeico nell’indicare un’esplosione di entusiasmo ma anche quello più strettamente storico legato ad un’antica definizione del Giappone stesso. Una parola che ha molta importanza per il popolo giapponese e che adesso indica “armonia, pace e circolarità“. Ed è proprio dentro questo contesto augurale che il festival si propone, ha detto Matsumoto, di “presentare qualsiasi contenuto contemporaneo Giapponese, portando ogni anno a Firenze alcune città gemellate che quest’anno sono rappresentate da Takaoka, situata a nord est di Kyoto, città artigiana che produce prodotti in metallo e nota per la lavorazione dello stagno; e la città di Kagoshima posta a sud dell’isola di Kyūshū. Queste città parteciperanno allo stand di Piazza Strozzi, il Japan Village, tra workshop dimostrativi e prodotti gastronomici, tra cui il liquore Shochu Satsuma”
Ma il festival non è solo questo, è sopratutto una kermesse cinematografica, lo ha ricordato Michele Crocchiola, nuovo direttore organizzativo della rassegna, “Wa japan!” ha aggiunto “è l’unico festival di cinema esclusivamente Giapponese realizzato in Italia; considerando che in tutta europa ci sono solo 4 festival di questo tipo, due in Francia, uno in Germania e adesso noi qui in Italia. La difficoltà di avere a che fare con un paese solo apparentemente occidentalizzato, rende ogni sforzo soddisfacente, perchè ogni piccola cosa diventa una piccola scoperta culturale e di scambio, ma il festival è sopratutto un evento cinematografico e ha quest’anno un programma molto ricco di cui siamo molto orgogliosi. È diviso in tre sezioni, una d’essai, ovvero realtiva a quel cinema che in Italia potrebbe essere distribuito come autoriale. Voglio segnalare a questo proposito Rokugatsudou no sanshimai di Kiyoshi Sasabe, il film d’apertura che sarà presentato l’8 maggio prossimo alla presenza del regista, molto noto in Giappone e con più di 15 film all’attivo, e dell’attore protagonista Seishiro Nishida; il film è appunto una commedia famigliare ambientata proprio a Kagoshima”
Tra gli altri titoli presenti in rassegna The Little House, il nuovo film del grande maestro Yoji Yamada, premio all’ultima Berlinale per la migliore attrice, che Crocchiola ha definito “pesante dal punto di vista critico” e The Great Passage di Yuya Ishii, candidato all’oscar come miglior film straniero per il Giappone.
La sezione Manga del festival, ha detto Crocchiola, “indica un fenomeno in crescita esponenziale, quello legato alla traduzione di fumetti in ambito cinematografico e che tra i vari titoli include una perla per l’Italia, il film d’animazione che abbiamo inseguito con più tenacia, Lupin the 3rd versus Detective Conan: The Movie, di Hajime Kamegaki, ovvero manga e animazione insieme, in quella che è la nuova produzione effettiva su Lupin III, prima del live action dedicato al noto eroe che in Giappone uscirà questa estate”
La sezione Pop del festival invece nasce con l’intenzione di portare dentro il festival “la cultura popolare e postmoderna” ha detto Crocchiola, ” avremo quindi il film che Shion Sono aveva portato a Venezia 70, Why don’t you play in hell? e anche il nuovo lavoro di Noboru Iguchi intitolato Gothic Lolita Battle Bear; con una Gothic Lolita e due teddy bear, uno nero e uno bianco, che combattono per impossessarsi della terra. Mi piace inoltre ricordare che tra gli ospiti avremo anche Seiichi Hishikawa, che al festival porterà un corto intitolato Suzu, racconto sugli artigiani della città di Takaoka, ma che è sopratutto un importante regista di spot a capo di una factory creativa a tutto tondo”
Wa! Japan Film Festival avrà un doppio appuntamento, uno a firenze dall’8 all’11 maggio presso il Cinema Odeon e una rassegna parallela a Milano dal 13 al 15 maggio a San Fedele, al Cinema Apollo; il programma complessivo è costituito da 15 lungometraggi tra le due città e 19 corti selezionati dal Sapporo Short Fest e dal Japan Media Arts Festival, evento di impostazione eminentemente trans-mediale.
L’unico evento collaterale ed extra-cinematografico sopravvissuto alla riduzione del format originario della rassegna, oltre agli stand commerciali ed enogastronomici del Japan Village, è la tradizionale sfilata in Kimono che già nelle prime edizioni promuoveva il festival per le strade della città; quest’anno farà un giro che vedrà il Cinema Odeon come punto di partenza e di arrivo.