U Ri Sunhi nuovo film per il coreano Sangsoo Hong che dopo il recente Nobody’s Daughter Haewon visto all’ultima Berlinale, torna con un film che possiamo considerare come una sorta di prosecuzione delle intenzioni teoriche del precedente. Sunhi è una studentessa di Seul con il desiderio di trasferirsi in america per fare carriera come regista cinematografica, personaggio in precario equilibrio come l’Haweon del precedente film e altre figure femminili del cinema di Sangsoo Hong, entrerà in contatto con un vecchio professore per ottenere delle referenze allo scopo di frequentare un corso di post laurea negli states. Nel frattempo incontrerà nuovamente l’ex ragazzo e il suo migliore amico. Personaggi maschili tutti legati s Sunhi, forse per amore, perchè l’unica che tiene le fila di questa realtà fattuale non facilmente individuabile è ovviamente lei, in un contesto dove ruoli, memoria, ma anche semplicemente l’illusione di aver fatto un’esperienza, cambiano continuamente di posizione. Sangsoo Hong si serve dei soliti motti di spirito visivi, puntando su un formato che apparentemente è quello della gag, ma che cambia spesso prospettiva alle cose, come per esempio la ripetibilità di situazioni e sequenze che confondono la cronologia degli eventi. Come in molti film del cineasta coreano, ma soprattutto, con un riferimento molto preciso alla volatilità di Haewon, come si diceva, il personaggio del film precedente, quello che sappiamo di Sunhi, come suggerisce anche il titolo, è una soggettiva tutta maschile, una ricostruzione spesso contradditoria, che ci offre la visione sfaccettata di un personaggio attraverso tre sguardi esterni.
Locarno 66 in pillole: U Ri Sunhi di Sangsoo Hong
7906LETTURE
ULTIMA MODIFICA:
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.
Articolo precedente
Articolo successivo
ARTICOLI SIMILI
That Summer’s lie di Sohn Hyun-lok: recensione
Il racconto di formazione per Sohn Hyun-lok è un non-luogo e può accadere solo in una città spettrale, depotenziata e derealizzata rispetto alla sua funzione sociale. That Summer's lie è un debutto di altissimo livello, che individua nel fluire del tempo la convivenza tra immaginazione ed eventi. Scritto, diretto e montato dal giovane regista coreano, il film ha vinto il premio FIPRESCI al 28mo Festival Internazionale di Busan. La nostra recensione
The Wandering Moon di Sang-il Lee: recensione
Nel coraggioso e poetico The Wandering Moon, Sang-il Lee riprende l'interrogativo principale dal romanzo di Yu Nagira a cui si è ispirato: In una società ostile basata sul sospetto e la punizione cautelare, se un pedofilo non si macchia di alcun crimine, non esercita coercizione né abuso, è perseguibile moralmente e penalmente?
Moving On di Yoon Dan-Bi: recensione
Il piccolo Dongju e la sorella adolescente Okju vanno a vivere nella casa del vecchio nonno insieme al padre, dopo la separazione dalla moglie. Primo film per la regista coreana Yoon Dan-Bi, racconto di perdita e di formazione visto al Torino Film Festival 2020
Il prigioniero coreano di Kim Ki-Duk: la recensione in anteprima
Kim Ki-Duk, il prigioniero coreano esce il 12 aprile nelle sale italiane
Okja di Bong Joon-ho: la recensione
Okja del sudcoreano Bong Joon-ho, la recensione
On the Beach at Night Alone di Hong Sang-soo – Berlinale 67, Concorso: la recensione
I film di Hong Sang-Soo bisognerebbe vederli tutti, magari in una giornata, come se fosse una sola esperienza di cinema espanso.
The Net di Kim Ki Duk – Venezia 73 – Cinema nel giardino: la recensione
La recensione di The Net, visto a Venezia 73
Right now, wrong then di Hong Sang-soo – Locarno 68, concorso
Right now, wrong then di Hong Sang-soo vince Locarno 68. La nostra recensione
Socialphobia di Hong Seok-Jae – Florence Korea Film Festival 2015: la recensione
Presentata al Florence Korea Film Fest l’opera prima di Hong Seok-Jae: la recensione
A Girl at my Door di Jung July al Florence Korea Film Fest: l’incontro con l’autrice
La giovane regista coreana Jung July ospite della tredicesima edizione del Florence Korea Film Fest; l'autrice ha incontrato la stampa fiorentina per presentare il suo A Girl At my door, opera prima crudissima oggi 21 marzo in anteprima Italiana al Cinema Odeon di Firenze
Gukje Shijang (Ode to My Father) di JK Youn – Berlinale 65 – Panorama special
Nuovo film per il sudcoreano JK Youn presentato nella sezione Panorama della Berlinale 65
One on one di Kim Ki Duk – Venezia 71, Giornate degli autori
One on One è il nuovo film di Kim Ki Duk presentato nella sezione Giornate degli Autori a Venezia 71, leggi la nostra recensione
Locarno 67 – Alive di Jung-Bum Park
Alive il secondo film del coreano Jung-Bum Park, in concorso a Locarno 67
Thuy, il bel debutto di Jae-han Kim al Busan Film Festival 2013
È un bel debutto il primo, effettivo, lungometraggio di Jae-han Kim. Thuy è stato presentato all'appena concluso Festival di Busan, edizione 2013
Kim Jee-Woon e la terza dimensione senza occhiali: Screen X
Presentato al recente Busan International Film Festival, Screen X è la nuova tecnologia Coreana che promette cinema immersivo senza la necessità di indossare ingombranti occhiali 3D
Moebius di kim Ki duk a Venezia 70: la famiglia evirata
Breve storia di una famiglia autodistruttiva
In Another Country: i frammenti di un discorso amoroso di Hong Sang-soo
In another country è il primo film di Hong Sang-soo ad essere regolarmente distribuito nelle nostre sale, il terz'ultimo film realizzato dal regista Coreano e il tredicesimo della sua carriera.
Berlinale 2013 – Concorso – Nobody’s Daughter Haewon di Hong Sang-soo
Nobody's Daughter Haewon in concorso a Berlino 63, l'amnesia come possibile esperienza di cinema
Nameless Gangster: Rules of the Time di Jong-Bin Yun – 30° Torino film Festival
Il regista sud coreano Jong-Bin Yun torna a esplorare l’universo maschile e i suoi codici in Nameless Gangster