venerdì, Novembre 22, 2024

Non essere cattivo di Claudio Caligari a Venezia 72 – La conferenza stampa

Non essere cattivo di Claudio Caligari – Italia, 100’ Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei

Non essere cattivo di Claudio Caligari, è ambientato nel 1995 ad Ostia. Racconta la vita fatta di alcool e droga di due ventenni, Cesare e Vittorio. Vivono sempre insieme, e la loro esistenza è sempre più alla deriva. Vittorio incontra Linda e decide di cambiare vita. Cesare al contrario sembra non avere alcuna possibilità di riscatto.

Non essere cattivo di Claudio Caligari – fuori concorso a Venezia 72 in conferenza stampa

Viene presentato il film di Claudio Caligari, regista di “Amore tossico” e “L’odore della notte“, scomparso il 26 maggio 2015, all’età 67 anni, dopo aver terminato il montaggio di “Non essere cattivo“.

La prima domanda è per Giordano Meacci (sceneggiatore). Non essere cattivo è candidato ad un premio collaterale “Sorriso diverso” dedicato ai film che trattano gli aspetti di inclusione sociale nella nostra società. Come avete affrontato queste tematiche?

Risponde Giordano Meacci, in conferenza stampa a Venezia 2015:
In questo film si parla di esclusi, di reietti. Quando siamo partiti a scrivere la sceneggiatura con Claudio Caligari volevamo raccontare una storia di grande amicizia all’interno di un contesto sociale dove è molto difficile evitare di essere cattivi. Volevamo raccontare l’amore in un contesto post-pasoliniano, raccontando una storia di borgata in un momento particolare, di passaggio ed abbiamo scelto di ambientare il film nel 1995.

Volevamo riallacciarci ai film di Pasolini sulla vita romana come per esempio “Accattone” e al film di Claudio Caligari “Amore Tossico”.

Nel film c’è una riflessione sul mondo del lavoro?

Risponde Francesca Serafini (sceneggiatrice)

Il lavoro è un aspetto molto importante in questo film.

Vogliamo raccontare come in borgata, il lavoro non è occasione di riscatto sociale. Non puoi aspirare a lavori di alto livello, puoi solo fare il manovale “se ti va bene”. E questo non sempre basta ai protagonisti di Non essere cattivo.

Per poter ambire a qualcosa di più della sopravvivenza è difficile non essere cattivi nel contesto sociale che raccontiamo nel film.

E’ il fallimento del valore del lavoro.

Per il produttore Valerio Mastandrea, cosa rappresenta per te questo progetto

Il festival di Venezia ha un valore enorme per il cinema italiano in particolare, lo aveva per Claudio che a Venezia ha portato tre film nella sua carriera.

Il suo cinema mi mancherà. Anche se non siamo in concorso siamo felici che il film sia stato finito. Stasera quando sarà presentato al pubblico di Venezia in sala speriamo di vivere una bella emozione, il film uscirà l’8 ottobre in 60 sale italiane. Abbiamo fatto un viaggio collettivo per questo film. Per quanto riguarda il mio ruolo in questo film, ho solo acceso il motore, poi ci hanno pensato altri, ognuno con un ruolo preciso, a portarlo avanti con grande professionalità.

Amo il cinema, in tutte le sue forme, un mondo che ho conosciuto per caso a 22 anni e che è diventato la mia professione, prosegue Valerio Mastandrea in conferenza stampa a Venezia 72.

Guardando questo film vengono in mente tante suggestioni. Per esempio l’anno in cui è ambientato (1995) esce al cinema “Trainspotting” (1996).

Risponde Giordano Meacci (sceneggiatore), siamo sicuramente legati alla nostra cultura cinematografica. Ma Trainspotting non è un film a cui ci siamo ispirati. Abbiamo pensato al 1995 come ad un anno di cambiamento, di passaggio.

Ci rifacciamo casomai ad “Amore tossico” di Claudio Caligari come tipologia di film. Volevamo attingere da tutto quel cinema che avevamo amato nella nostra vita ma senza scadere nel “citazionismo”.

Domanda per l’attrice Silvia d’Amico (protagonista femminile nel ruolo di Viviana), parlaci della tua esperienza.

Ho creduto molto in questo film, tutti ci abbiamo creduto, Non essere cattivo è davvero un film molto importante per me e tutti ci abbiamo messo una gran voglia nel farlo.

Quando Claudio Caligari ci ha scelto come attori ed attrici,  ha letto nei nostri occhi una sensibilità particolare nel voler raccontare le tematiche del film. Per me, Claudio è stato un maestro.

 

Marco Pini
Marco Pini
Marco Pini si occupa di Web marketing, sviluppo web e web 2.0 da più di un decennio

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