“Perez.” nuovo lungometraggio per Edoardo De Angelis interpretato da Luca Zingaretti nella parte di un avvocato mediocre, difensore di criminali e camorristi, che si troverà suo malgrado coinvolto in una vicenda criminale per poter difendere la figlia, fidanzatasi con il figlio di un pregiudicato. Il film, che racconta quella zona grigia dove criminalità e giustizia si incontrano, sarà presentato oggi fuori concorso a Venezia 71, questa la conferenza stampa e l’incontro con De Angelis e Luca Zingaretti:
Innanzitutto ci spieghi meglio quel punto alla fine del nome di Perez?
“Il punto è uno stacco che simboleggia il rientro di un uomo in possesso della propria identità, – spiega il regista Edoardo De Angelis – il riappropriarsi di un ruolo attivo nella sua vita in cui non è succube ma protagonista degli eventi che lo riguardano. Volendo farlo ripartire da zero ha un nome, Perez, il punto e basta.
E’ vero che i diritti del film sono stati acquistati in America per farci un remake?
“Un anno fa con i miei colleghi giravamo con la sceneggiatura alla ricerca di un produttore. Un produttore italiano che vive negli Stati Uniti ha letto il tutto e ci ha proposto di comprarci solo i diritti per la pellicola negli Usa. Ci ha detto che la storia è adattabile in più contesti. Forse tra un anno sarà pronto, siamo molto curiosi di vederlo”.
Torniamo al film, ci parli dell’evoluzione del protagonista durante la storia?
“Abbiamo raccontato il punto di vista di un personaggio non criminale che entra in contatto con il lato oscuro della società. Esiste una zona grigia dove le persone oneste e la criminalità si incontrano”.
Perché avete scelto il centro direzionale di Napoli come ambientazione?
“Si tratta dell’emblema delle promesse mancate di questa città. Un luogo bellissimo ma semi-vuoto, dove la notte non c’è niente e tutto si concentra in due o tre ore al giorno in cui si anima, ma poi cala l’oblio e piomba l’oscurità. Doveva rilanciare Napoli ma invece è un luogo freddo e in stato di semi-abbandono”.
Cosa l’ha colpita in particolare della storia?
“E’ una situazione che mi commuove sempre. L’idea della rinascita e dell’uscita fuori dal tunnel di una vita piatta. Il personaggio è come qualcuno alla deriva, ma con l’occhio lucido di chi è consapevole, di fatto fino a che non è costretto non torna alla vita reale fondamentalmente perché non vuole giungere a compromessi. A un certo punto decide di ripartire”.
Zingaretti, secondo lei in questi anni le serie televisive quanto hanno cambiato il cinema?
“Questo è un fenomeno che negli Usa è già presente da una decina di anni, ora finalmente ci stiamo arrivando anche in Italia e gli attori delle serie televisive non sono visti più come interpreti di serie b. Telefilm come ‘Gomorra’ e altri hanno senz’altro un effetto porpedeutico per questo tipo di film e ci fanno trovare un pubblico maggiormente preparato all’argomento”
Sinossi
Siamo a Napoli. Precisamente al centro direzionale della città partenopea, simbolo per eccellenza di tante promesse non mantenute. Perez è un avvocato d’ufficio. Persona oppressa dalla paura che gli ha impedito di fare il grande salto nella sua professione. Chiuso nella sua condizione di mediocrità che lui crede essere un efficace riparo all’infelicità. Il male che si insinua improvviso nella sua vita privata ha la figura di un pericoloso criminale con cui si è fidanzata la figlia. Esce finalmente allo scoperto e per difendere la ragazza si trova nella condizione di violare ogni regola e ogni legge.
Perez. di Edoardo De Angelis – Italia, 94′
Luca Zingaretti, Marco D’Amore, Simona Tabasco, Giampaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo.
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