Remember di Atom Egoyan – Canada, Germania, 95’ Christopher Plummer, Martin Landau, Dean Norris, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow, Heinz Lieven
Remember di Atom Egoyan narra la storia di Zev (Christopher Plummer), un novantenne ospitato in una casa di riposo. Zev scopre che il nazista che ha sterminato la sua famiglia durante la seconda guerra mondiale è ancora vivo ed abita in America sotto falsa identità. Nonostante le difficoltà, Zev inizia un lungo viaggio verso l’America per farsi giustizia.
Remember di Atom Egoyan in conferenza stampa a Venezia 72.
Prima domanda per il regista Atom Egoyan e per il produttore Robert Lantos. Remember, mi sembra un film collegato al precedente film che avete girato insieme (Ararat 2002), mi pare una riflessione sullo stesso tema, è così?
Questo è un film molto più semplice rispetto ad Ararat. Le affinità si fermano al fatto che in entrambi i film ho avuto come produttore Robert Lanots – apre così la conferenza stampa di presentazione di Remember a Venezia 72 il regista Atom Egoyan.
Il film è incentrato sulla terribile esperienza vissuta da Zev (interpretato da Christopher Plummer), sul trauma che ha dovuto subire in guerra.
Interviene Robert Lantos (produttore di Remember):
Appena ho letto la sceneggiatura (di Benjamin August) ho capito che dovevo fare questo film. Ho divorato la sceneggiatura, l’ho letta avidamente. Sono daccordo con Atom, non vedo particolari legami con Ararat , siamo su due livelli diversi. L’importante è aver avuto, di nuovo, la fortuna di lavorare insieme.
Atom Egoyan:
Sono affascinato dalla possibilità di indagare i ricordi, il passato dei personaggi. Zev (Christopher Plummer) ha dovuto subire un trauma molto forte, non soffre semplicemente per i suoi ricordi.
Penso che in questo film, ci siano anche elementi del thriller. Un thriller “particolare” perchè interpretato da un uomo molto anziano. Volevo dare l’idea di una missione inevitabile che il personaggio, interpretato magistralmente da Plummer, deve compiere.
Per il regista, Atom Egoyan: ho trovato molto bella ed interessante l’empatia che viene a crearsi tra Zev ed i bambini, può approfondire questo tema.
Il mondo che vedete nel film è visto attraverso gli occhi del protagonista. I bambini, in Remeber, sono rappresentati per come li vede Zev. L’innocenza dei bambini è anche l’innocenza di Zev.
Christopher Plummer, può parlarci di questa avventura, come si è preparato a diventare Zev?
Non è stato facile per me interpretare questo personaggio, penso che è una interpretazione diversa rispetto ai miei soliti personaggi. Desideravo da tempo interpretare un uomo normale, introverso, semplice. Un personaggio umile ma con uno scopo preciso, con una missione chiara, trovare l’assassinio della sua famiglia – risponde così l’attore Christopher Plummer.
Domanda per Christopher Plummer:
Zev sembra vagare tra presente e passato, da una dimensione all’altra, come ha lavorato su questa difficile linea di confine.
Zev è molto anziano. Sicuramente, sono i segnali della vecchiaia, dell’alzheimer. Chi è affetto da questa patologia mescola i piani del presente e del passato, alle volte crede di parlare realmente con persone che ha conosciuto nel passato.
Interviene anche il regista Atom Egoyan:
Tra non molto, film come Remeber, saranno considerati film d’epoca. La sfida di questo film è quella di raccontare una storia dei nostri tempi, pur raccontando il dramma della guerra e del nazismo.
Penso che questi film devono essere visti dai giovani, dai bambini, per mantenere viva la memoria. Sono felice di aver avuto la fortuna di lavorare con attori di grande spessore. Voglio ringraziarli tutti.
Domanda per il regista Atom Egoyan:
personalmente, ho trovato alcuni “nei” nella sceneggiatura, per esempio quando Zev, novantenne, uccide un poliziotto senza essere scoperto…
Questa storia, come in tutti i miei film, risponde il regista, è raccontata dal punto di vista del personaggio che la vive. Remember è quindi raccontato attraverso gli occhi di Zev, per questo non sempre gli avvenimenti sono da prendere alla lettera.
Interviene anche il produttore Robert Lanots:
La linea temporale degli avvenimenti è fatta in modo tale che tra l’uccisione del poliziotto e la fine del film, passano solo 48 ore.
Quindi può darsi che venga scoperto l’omicidio, ma dopo la fine del film, non è la storia che volevamo raccontare. Volevamo parlare di altro, raccontare la memoria del ‘900. Credo che in Europa anche le giovani generazioni abbiano una memoria storica. Negli Stati Uniti non è così, spesso i giovani ignorano cosa è avvenuto nel ‘900, per questo era importante fare questo film.
Questo film si riallaccia, forse, a “La banalità del male” di Hannah Arendt
Risponde il regista, Atom Egoyan:
Non le darò una risposta precisa a questa domanda. Remember è un film aperto a molte interpretazioni, è una fiaba contemporanea, e permette di dare tante letture diverse. Sono contento di questo aspetto, amo i film che possono aprire una discussione.