mercoledì, Dicembre 25, 2024

#Venezia74 – Gli Autori Toscani presenti alla mostra del cinema

Sarà il nuovo film di Paolo Virzì, Ella & John. The Leisure Seeker, ad alimentare il sogno toscano della conquista del Leone d’Oro al festival di Venezia. Il film è infatti in concorso alla 74esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si terrà al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.

Dopo il successo indiscusso de La pazza gioia – film molto applaudito e apprezzato al festival di Cannes, dove è stato presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, vincitore di 5 David di Donatello, 5 Nastri d’argento, e un premio ai Ciak d’Oro – il regista livornese presenta al Lido il suo primo film girato in inglese, interpretato da Helen Mirren e Donald Sutherland, che uscirà negli Usa il prossimo dicembre e in Italia a gennaio 2018.

Nella sezione competitiva Orizzonti, in lizza il film d’esordio alla regia dello scenografo toscano Cosimo Gomez, che presenta Brutti e cattivi, con Claudio Santamaria, Marco D’Amore e Sara Serraiocco. La sceneggiatura del film, dello stesso Gomez e Luca Infascelli, era già stata premiata nel 2012 con il Premio Solinas Storie per il Cinema. Protagonisti del film, una manciata di persone ai margini: il Papero, la Ballerina, il Merda, il Plissé. il primo è senza gambe, la sua bellissima moglie non ha le braccia, Merda è un rasta tossico, mentre Plissé è un rapper affetto da nanismo. 

Tra gli eventi speciali, la presentazione in anteprima assoluta de Il Risoluto, di Giovanni Donfrancesco, un docufilm incentrato sulla figura di Piero Bonamico, che durante la seconda guerra mondiale si arruolò nella ‘Decima Mas’, battaglione “I Risoluti”. Oggi ottantottenne, Piero Bonamico vive nel Vermont e ha raccontato la sua storia al regista fiorentino: gli aneddoti taciuti della guerra, i segreti mai confessati di un passato da soldato-bambino e perfino la rivelazione sul destino del tesoro di Mussolini, sul quale per anni si è discusso, che lui stesso avrebbe contribuito ad occultare.

Al Venice Gap Financing Market – uno spazio all’interno del festival che dà la possibilità 47 progetti europei e internazionali selezionati di assicurarsi il completo finanziamento attraverso incontri one-to-one con professionisti e potenziali produttori – ci sarà The Guest, di Duccio Chiarini (Hit the Road Nonna, Short Skin) regista, sceneggiatore e produttore fiorentino. La sceneggiatura del film vede protagonista Guido, un ricercatore universitario di 38 anni, che dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza Claire, abbandona la casa dove abitavano insieme da sette anni e inizia a cercare ospitalità da diversi amici e parenti, che gli mettono a disposizione un divano per dormire. Una situazione critica che Guido trasformerà in un’opportunità per un nuovo inizio. Unico progetto italiano selezionato alla tredicesima edizione del Berlinale Co-Production Market 2016, il film ha vinto, sempre nel 2016, al Torino Film Lab.

Sempre al Venice Gap Financing Market ci sarà il progetto del documentario Story of B, the Disappearance of My Mother prodotto dalla società toscana Nanof, di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni. Diretto da Beniamino Barrese, il film è incentrato sulla figura di una delle più note top model italiane degli anni ’60, Benedetta Barzini, oggi 73enne, che aveva pianificato una sua ‘scomparsa’ e sulla volontà di suo figlio di realizzare un film su di lei.

Ma oltre ai talenti toscani, ad essere valorizzata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sarà la storia della Toscana e la figura di uno dei suoi più importanti pedagoghi, Don Lorenzo Milani, parroco, fondatore di un nuova visione di educazione, esponente illuminato della Chiesa cattolica. La proiezione speciale del documentario Barbiana ‘65: la lezione di don Milani, di Alessandro G.A. D’Alessandro, celebra il prete di Barbiana, a cinquant’anni dalla scomparsa.
Il film nasce dal recente ritrovamento e dal recupero, da parte di Alessandro G.A. D’Alessandro, del materiale che il padre, il regista Angelo D’Alessandro, aveva girato a Barbiana nel 1965. Un materiale rarissimo, dal momento che Don Milani non era solito farsi riprendere e non concedeva facilmente interviste: di fatto è probabilmente l’unico documento esistente con Don Milani in scena, che racconta se stesso.

Il regista Angelo D’Alessandro era entrato in contatto con Don Milani grazie ad un’indagine che stava svolgendo sull’obiezione di coscienza, finalizzata alla realizzazione di un film. Da lì era nata l’idea di raccontare la vita nella scuola di Barbiana, voluta da lo stesso Don Milani per lasciare un documento ai suoi ragazzi. Il film racconta la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano a quelli più piccoli e poi il lavoro manuale e la partecipazione alla messa.

Redazione IE Cinema
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