Home news Amos Poe, la commedia, a Venezia 67

Amos Poe, la commedia, a Venezia 67

Foto di V. CohenLa Commedia, il nuovo film prodotto e diretto da Amos Poe, uno dei protagonisti del movimento underground cinematografico della “No Wave Cinema” newyorkese e capostipite del cinema indipendente americano, sarà ultimato in tempo per la 67. Mostra. Il film sarà presentato in prima mondiale, Fuori concorso venerdì 3 settembre a mezzanotte in Sala Grande. Le letture dei versi di Dante all’interno del film sono recitate da Roberto Benigni (Paradiso) Alfonso Santagata (Inferno), Sandro Lombardi (Purgatorio). Loretta Mugnai è la raffigurazione metaforica di Beatrice Portinari; le musiche sono di Debbie Harry, Decay of Angels, Hayley Moss, Peter Gordon, Muchael Duclos, Brenda Elthon, Paraphilia, Dave Mitchell, Riccardo Moretti e Andres Nazrala. La Commedia di Amos Poe si ispira per la maggior parte al capolavoro letterario di Dante Alighieri e a The Horse in Motion di Eadweard Muybridge, considerato da molti uno dei pionieri del cinema, per la rivoluzionaria scoperta della fotografia in movimento alla fine dell’Ottocento. L’idea chiave del film è quella di un viaggio in movimento: il viaggio delle nostre vite attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, tracciando uno schema di eventi. Amos e Dante sono due “viaggiatori” che si confrontano nel pieno di una crisi di mezz’età: “Nel mezzo del cammin di nostra vita | mi ritrovai per una selva oscura…”, come recita l’incipit dell’Inferno. La Commedia è concepito come un documento di “cinema-verità” sull’esilio di Poe in Italia e Francia, in particolar modo a Firenze. Si concentra innanzitutto sulla percezione del movimento nel cinema, pur mantenendo una “struttura narrativa” completamente soggettiva. Il film è composto da ventimila suddivise in tre sequenze cinematografiche (100 minuti, come i cento canti della Commedia) che richiamano il viaggio allegorico di Dante Alighieri alla ricerca di Beatrice attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso: una sorta di reinvenzione della Divina Commedia per il nostro tempo, settecento anni dopo il rivoluzionario capolavoro di Dante Alighieri. Poe sbozza sullo schermo un nuovo volgare, un “dolce stil novo”. Il regista ha dichiarato: «Volevo girare un film, ed ero alla ricerca di un buon scrittore. Ho immediatamente pensato a Dante. La Commedia è cresciuta in modo organico a partire dalle mie letture della Divina Commedia, dal fascino evocato dalla riscoperta delle origini del cinema come flusso di immagini in movimento e come poesia, e grazie all’aiuto di migliaia di fan su Facebook. Mi auguro che lo spettatore sia rapito da ciò che accade sullo schermo e da ciò che verrà evocato in lui a livello emotivo. Credo che la magia del cinema stia proprio in questa interazione di universi narrativi, quello visivo e quello interiore». Il film è una produzione d’avanguardia, che si fonda sull’ampio sostegno derivante dai social network quali YouTube, Facebook e Kickstarter, come impulso all’attività di produzione cinematografica di oggi, ed è stato prodotto dal suo stesso autore, in collaborazione con i produttori Elena Santamaria, Ben Bindra, JR Skola e Victoria Bousis.

Exit mobile version