Marco Bellocchio oggi ha rotto il silenzio sulle polemiche legate al blocco dei finanziamenti operato dalla Regione Friuli ai danni del suo prossimo film elaborato sullo sfondo della vicenda di Eluana Englaro; lo ha fatto con un’intervista rilasciata al quotidiano di Piacenza Libertà la cui riproduzione online è stata concessa al Messaggero Veneto. La decisione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia aveva approvato qualche giorno fa la richiesta del consigliere Udc Edoardo Sasco che in pratica chiedeva alla Film Commission regionale di Bloccare qualsiasi tipo di contributo per “Bella Addormentata”, considerato come un progetto a favore di “una cultura della morte”. Per il regista Piacentino il film, che in realtà pone solo sullo sfondo la vicenda di Eluana Englaro, combina più di un punto di vista sulla vita, raccontando la storia di un padre che lotta per la vita della figlia, quella di un medico (interpretato da Pier Giorgio Bellocchio) senza più spinte motivazionali che decide di salvare una vita e infine la storia di un padre (Toni Servillo) e di una figlia militante in un gruppo cattolico (Alba Rohrwacher) e che proprio negli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro, si batterà perchè l’alimentazione non venga interrotta. Nell’intervista, che è possibile leggere integralmente nel link riportato in calce a questo articolo, Bellocchio confida nella Film Commission e nelle normative regionali per i contributi e dice chiaramente che il film non ha nessuna intenzione di essere un pamphlet pro eutanasia.
L’intervista sul Messaggero Veneto