Berlino 2012, ecco altri tasselli prima della conferenza stampa del 31 Gennaio; il programma della sezione Forum include 26 prime mondiali e 8 premiere internazionali, mentre quello della sezione corti prevede 27 film da 22 nazioni diverse che saranno in competizione per L’orso D’oro, L’orso D’argento, il DAAD Short Film Award, e l’European film Prize. Titolo della sezione forum 2012: Everyday Life and Fantasy, ovvero un ampio raggio tematico che concentrerà la sua attenzione su differenti piani di vita, conflitti generazioanali e l’ambivalente nozione di progresso. Tra i film in programma il film di Ann-Kristin Reyels intitolato Formentera, che segue la vacanza di una giovane coppia sulla scia degli ideali sessantottini dei genitori; capiranno che i loro ideali sono in totale divergenza. Sleepless Knights di Stefan Butzmühlen e Cristina Diz è ambientato in spagna come il precedente ed è la storia di un amore gay di provincia, presentato attraverso la co esistenza di due diversi ceppi generazionali. Beziehungsweisen (Negotiating Love) di Calle Overweg esplora le difficoltà e i compromessi della vita di tutti i giorni, mescolando tecnica documentaria a ricostruzione in studio. What Is Love di Ruth Mader si muove su binari simili e traccia le varie manifestazioni dell’amore in cinque bozzetti prelevati dalla privincia Austriaca. Habiter / Construire (Living / Building) di Clémence Ancelin, documenta la costruzione di una strada nel Chad e l’effetto che ha sulla popolazione locale stanziata nel deserto, mentre Hiver nomade (Winter Nomads) di Manuel von Stürler, è il ritratto di due pastori Svizzeri di lingua Francese catturati nell’inverno più duro. Il cinema europeo è particolarmente rappresentato all’interno della sezione forum 2012 con numerosi titoli dalla Francia, Olanda, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Romania e Turchia. Il film Giordano Al Juma Al Akheira (The Last Friday) di Yahya Alabdallah racconta la storia di un tassista ad Amman che deve porre un po’ di ordine alla sua esistenza fallimentare. Il documentario Bagrut Lochamim (Soldier / Citizen) ci mette di fronte alla visione incompromissoria dei giovani Israeliti nei confronti dei loro compatrioti e vicini Arabi. Paziraie Sadeh (Modest Reception) di Mani Haghighi è una provocazione intelligente dove una coppia ricca distribuisce buste di plastica piene di denaro nella provincia Iraniana. La demora (The Wait) è il film dell’Uruguaiano Rodrigo Plá e racconta la storia di una donna costretta da una situazione disperata ad abbandonare il vecchio padre. Il debutto di Mariano Luque con Salsipuedes è uno sguardo visionario e potente sulla violenza domestica che funziona anche da biglietto da visita per una nuova generazione di giovani cineasti che lavorano a Córdoba nel nord dell’Argentina. Il documentario Escuela normal (Normal School) di Celina Murga osserva una scuola secondaria a Buenos Aires dove i ragazzini imitano la struttura politica del mondo adulto. Forte presenza anche del cinema Americano Indipendente nel programma Forum 2012 della Berlinale; David Zellner (e il fido fratello) sono presenti con la loro fiaba oscura intitolata Kid-Thing programmata in questi giorni anche al Sundance (ne avevamo parlato da questa parte su indie-eye); il film indaga la giornata di una bambina “cattiva” e rifiutata tra fantasia, sogno e brutale realtà. Brian M. Cassidy e Melanie Shatzky sono a Berlino con Francine, storia di una donna timida appena uscita di galera e amante degli animali, intepretata dal premio Oscar Melissa Leo. For Ellen di So Yong Kim racconta l’ultimo tentativo di un negligente padre-rockstar (Paul Dano) di costruire un rapporto decente con l’unica giovane figlia. Tre i film Giapponesi, e tutti e tre in qualche modo legati agli eventi dell’11 marzo 2011 e alle conseguenze su Fukushima. No Man’s Zone (Mujin chitai) è il titolo diretto da Fujiwara Toshi ed è un’esplorazione quasi Tarkowskiana (à la Stalker) nella zona contaminata dei reattori nucleari, evocazione di un’apocalisse invisibile. Il grande Iwai Shunji, presente anche a Berlino 2011 con il suo controverso e sottovalutato Vampire (recensito su indie-eye.it da questa parte) discute la situazione politica, economica e sociale di un paese in uno stato di dipendenza nel suo friends after 3.11. Terzo film giapponese, quello di Funahashi Atsushi a Berlino nella sezione Forum con Nuclear Nation, ritratto di un sindaco senza città che cerca disperatamente di tenere insieme una comunità in via di disgregazione e colpita da differenti forme d’emergenza nella suburbia di Tokyo .
Dei 38 film della sezione Forum l’ufficio stampa della Berlinale non ha ancora annunciato le proiezioni speciali, il programma principale per il momento è costituito dai seguenti film:
Al Juma Al Akheira (The Last Friday) di Yahya Alabdallah, Giordania/Emirati Arabi Uniti- premiere internazionale
Ang Babae sa Septic Tank (The Woman in the Septic Tank) di Marlon N. Rivera, Filippine
Avalon di Axel Petersén, Svezia
Bagrut Lochamim (Soldier / Citizen) di Silvina Landsmann, Israele – prima mondiale
Bestiaire di Denis Côté, Canada / Francia
Beziehungsweisen (Negotiating Love) di Calle Overweg, Germania – Prima mondiale
La demora (The Wait) di Rodrigo Plá, Uruguay/Messico/Francia – Prima mondiale
Escuela normal (Normal School) di Celina Murga, Argentina – Prima mondiale
Espoir voyage di Michel K. Zongo, Francia/Burkina Faso – premiere internazionale
For Ellen di So Yong Kim, USA – premiere internazionale
Formentera di Ann-Kristin Reyels, Germania – Prima mondiale
Francine di Brian M. Cassidy/Melanie Shatzky, USA/Canada – Prima mondiale
friends after 3.11 di Iwai Shunji, Giappone – Premiere internazionale
Habiter / Construire (Living / Building) di Clémence Ancelin, Francia – Prima mondiale
Hemel di Sacha Polak, Olanda/Spagna – Prima mondiale
Hiver nomade (Winter Nomads) di Manuel von Stürler, Svizzera – Prima mondiale
Jaurès di Vincent Dieutre, Francia – Prima mondiale
Kashi (Choked) di Kim Joong-hyun, Corea – Premiere internazionale
Kazoku no kuni (Our Homeland) di Yang Yonghi, Giappone – Prima mondiale
Kid-Thing di David Zellner, USA – Premiere internazionale
Koi ni itaru yamai (The End of Puberty) di Kimura Shoko, Giappone – Premiere internazionale
Die Lage (Condition) di Thomas Heise, Germania – Prima mondiale
No Man’s Zone (Mujin chitai) di Fujiwara Toshi, Jappone/Francia – Premiere internazionale
Nuclear Nation di Funahashi Atsushi, Giappone – Prima mondiale
Parabeton – Pier Luigi Nervi und römischer Beton (Parabeton – Pier Luigi Nervi and Roman Concrete) di Heinz Emigholz, Germania – Prima mondiale
Paziraie Sadeh (Modest Reception) di Mani Haghighi, Iran – prima mondiale
Příliš mladá noc (A Night Too Young) di Olmo Omerzu, Repubblica Ceca/Slovenia – prima mondiale
Revision di Philip Scheffner, Germania – prima mondiale
Salsipuedes di Mariano Luque, Argentina – prima mondiale
Sekret (Secret) di Przemysław Wojcieszek, Polonia – prima mondiale
Sleepless Knights di Stefan Butzmühlen/Cristina Diz, Germany – prima mondiale
Le sommeil d’or (Golden Slumbers) di Davy Chou, Francia/Cambogia
Spanien (Spain) di Anja Salomonowitz, Austria – prima mondiale
Tepenin Ardı (Beyond the Hill) di Emin Alper, Turchiay/Grecia – prima mondiale
Tiens moi droite (Keep Me Upright) di Zoé Chantre, Francia – WP
Toată lumea din familia noastră (Everybody in Our Family) di Radu Jude, Romania/Olanda – prima mondiale
What Is Love di Ruth Mader, Austria – prima mondiale
Zavtra (Tomorrow) di Andrey Gryazev, Russia – prima mondiale