Kimberly Peirce, nota per aver diretto nel 1999 Boys Don’t Cry e per essersi poi fermata ad un secondo lungometraggio (il meno conosciuto stop-loss) e ad un’episodio di L World, potrebbe lavorare alla regia di una nuova versione di Carrie, il noto romanzo di Stephen King già portato sullo schermo da Brian De Palma; sembra un desiderio della MGM/Screen Gems che avrebbe fatto il suo nome e che potrebbe cosi affiancarla ad un progetto già in essere e sceneggiato da Roberto Aguirre-Sacasa, la cui esperienza è per lo più limitata in campo televisivo per serial come Big Love e Glee. Da questo punto di vista sembra che la nuova Carrie possa rientrare nel contesto delle rielaborazioni più che presentarsi come un remake tout court e l’idea che MGM sembra diffondere è quella di una maggiore fedeltà alla forma epistolare del romanzo Kinghiano piuttosto che alla visionaria rilettura di De Palma. Resta da vedere se nelle mani della Peirce il film possa trasformarsi in un doloroso racconto sulla formazione di un’idendità di transito; speriamo.