Sarà il film collettivo intitolato Centro Histórico e diretto da Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice e Manoel de Oliveira ad aprire CinemaXXI, sezione nuova di zecca inserita nel programma generale del Festival Internazionale del Film di Roma e sorta di sezione Orizzonti della kermesse Romana, dedicata a nuovi linguaggi del cinema senza limiti di durata e formato. A conferma della volontà di Marco Mueller di superare qualsiasi cornice, la presenza di Douglas Gordon, noto artista visivo, a guidare la giuria della sezione. Per quanto riguarda Centro Histórico, si tratta di una produzione portoghese realizzata da quattro Autori di cui solo due “nativi” e parte del programma finanziato dal progetto “Guimarães 2012 Capitale Europea della Cultura”, comune Portoghese situato nel distretto di Braga. Il primo episodio è diretto da Aki Kaurismäki e si intitola “O Tasqueiro”, storia di un barista che vive nel centro storico di Guimarães. “Lamento da Vida Jovem” è invece l’episodio diretto da Pedro Costa, dove torna il Capoverdiano Ventura protagonista del suo film del 2006, Juventude em Marcha; qui un ascensore diventa lo spazio della narrazione tra realtà e ricordo. Il grande Victor Erice dirige “Vidros Partidos”, raccoglie le vecchie testimonianze di chi ha lavorato in una storica e vecchia fabbrica tessile di Rio Vizela, una delle più grandi in Europa chiusa dal 2002. Manoel de Oliveira è il regista di “O Conquistador, Conquistado”, ovvero turisti all’arrembaggio del centro storico di Guimarães. Il progetto fa il paio con Histórias de Guimarães e Guimarães Transversal, finanziati dallo stesso progetto e legati ad altrettanti cortometraggi realizzati da autori portoghesi su Guimarães. Entrambi i progetti, per un totale di altri sei cortometraggi, sono presenti al festival del Film di Roma e includono Buirds di Gabriel Abrantes, A Mesa Ferida di Marcos Barbosa , Der Schlingel di Paulo Abreu, Vamos tocar todos juntos para ouvirmos melhor di Tiago Pereira , O dom das lágrimas di João Nicolau, O Bravo som dos tambores di João Botelho.