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CG distribuisce in sala i colori della passione di Lech Majewski

Sarà nelle sale italiane dal 30 marzo il film di Lech Majewski “i colori della passione” (the mill and the cross), distribuito da CG. Il film è un vero e proprio crocevia tra passato e futuro, nato da un incontro tra il critico d’arte Michael Francis Gibson, autore del testo “the mill and the cross” e il regista di Angelus.  Il libro di Gibson, analisi della salita al Calvario di Pieter Bruegel, diventa per Majewski occasione per  sperimentare sulla resa cinematografica dei tableaux vivant, spingendo oltre le intuizioni di un suo film del 2004, il celebrato The Garden of Earthly Delights. The Mill and the cross ha richiesto tre anni di lavorazione, mettendo insieme computer grafica, 3D, pittura e cultura digitale allo scopo di creare un ambiente immersivo.

Sinossi
Uno degli artisti e cineasti più avventurosi e ispirati di oggi, Lech Majewski, invita lo spettatore a vivere dentro all’epico capolavoro del maestro fiammingo Pieter Bruegel, La salita al Calvario (1564): la tela riproduce la Passione di Cristo ambientando la scena nelle Fiandre del XVI secolo, sconvolte dalla brutale occupazione spagnola. Il protagonista della narrazione è il pittore stesso (interpretato da Rutger Hauer) intento a catturare frammenti di vita di una dozzina di personaggi: la famiglia del mugnaio, due giovani amanti, un viandante, un’eretica, la gente del villaggio e i minacciosi cavalieri dell’Inquisizione spagnola. Le storie disperate di questi uomini e di queste donne, costretti ad affrontare la sanguinosa repressione in corso, si sviluppano e si intrecciano sullo sfondo di un paesaggio suggestivo e surreale popolato da oltre cinquecento figure. Tra di loro, oltre al pittore, ci sono l’amico e collezionista d’arte, Nicholas Jonghelinck (Michael York), e la Vergine Maria (Charlotte Rampling). Partendo dai dettagli e dai simboli contenuti nei disegni preparatori di Bruegel I colori della passione – The Mill and The Cross invita lo spettatore a ricostruire il significato più profondo di una grande storia di coraggio, di ribellione e di sacrificio. Il film offre quindi una stimolante meditazione sull’arte e sulla religione, intesi qui come processi continui e stratificati di narrazione e di reinterpretazione collettiva dei significati. Grazie all’uso spettacolare di effetti speciali innovativi Lech Majewski ha tradotto l’opera di Bruegel in una grande allegoria visiva sulla libertà religiosa e sui diritti umani.

 

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