Il nuovo film di Nacho Cerdà, il regista della notevole trilogia della morte e di un lungometraggio controverso e interessantissimo come The Abandoned, è un documentario dal titolo Coffin of Light, sorta di “apparente” ricognizione intorno all’industria cinematografica Horror Iberica che include interviste e testimonianze di autori come Jesus Franco, Paul Naschy, Amando de Ossorio, Narciso Ibáñez Serrador. Ovviamente c’è di più, ed è un subplot che si articola intorno alla figura di un misterioso regista spagnolo, tale Sergio del Monte, sulla cui influenza i maestri dell’horror spagnolo discettano. Del Monte, originariamente direttore della fotografia, viene ucciso misteriosamente dopo tre giorni dall’inizio della lavorazione del suo film di debutto. Pare che avesse sperimentato alcune tecniche di illuminazione considerate rivoluzionarie e capaci di mostrare una realtà alternativa a quella che l’occhio umano è in grado di vedere. Dopo la sua morte, i produttori coinvolti nella realizzazione del film, morirono per un tumore al cervello subito dopo aver visionato le poche sequenze girate. Queste informazioni, sorta di sinossi ufficiale del film, sono più o meno rintracciabili ovunque, persino in una vecchia intervista di Donato Totaro rilasciata da Cerdà nel 2001 e consultabile da questa parte. Sono ovviamente assenti informazioni ufficiali sull’esistenza di Sergio Del Monte, la cui storia fa pensare ad un intrigante mix tra realtà e affabulazione nello stile di Forgotten Silver, il noto “falso” documentario di Peter Jackson su una parte di storia del cinema Neozelandese. Coffin of Light è scritto da Cerdà insieme a Karim Hussain, già co-sceneggiatore di The Abandoned.