Legalità, cittadinanza attiva, cooperazione internazionale, migranti, emarginazione: sono solo alcune delle questioni affrontate. Il festival propone in concorso pellicole italiane prodotte negli ultimi 4 anni che affrontano in maniera significativa tematiche di tipo sociale. Il programma si articola in sei serate che si svolgono ad Arezzo, San Giovanni Valdarno, Cortona, Soci (Bibbiena), Anghiari e di nuovo ad Arezzo. Ogni sera alle 21 (tranne la serate finale alle 20,00) sarà proiettato un film alla presenza del regista e di un’associazione di volontariato e culturale del territorio. Le pellicole in gara sono: Good morning aman (Claudio Noce, 2009); Focaccia blues (Nico Cirasola, 2009); Hijos del sol (Alessandro Ferroni, 2008); Marpiccolo (Alessandro di Robilant, 2009) e Sangue e cemento (Gruppo Zero, 2010). La sera finale sarà proiettata “La Pecora nera” di Celestini e a seguire il film decretato vincitore dalla giuria presieduta da Celestini stesso e composta da Gabriele Rizza, Fernando Maraghini, Erica Pacileo, Alessandra Bedino, Andrea Biagiotti, Andrea Chimenti. Tutte le serate del festival, ideato nel 2008 dall’amico Federico Bindi, prematuramente scomparso un anno fa, sono ad ingresso libero.
“Utilizziamo il linguaggio del cinema per promuovere la riflessione su argomenti attuali di estrema importanza e sul ruolo che il volontariato può svolgere. Solo ad Arezzo 257 associazioni si occupano ogni giorno di solidarietà e tematiche sociali, nel 2010 il Cesvot ha erogato finanziamenti per 245mila euro a progetti e corsi di formazione in questa città” ha detto Adelmo Agnolucci, a capo della delegazione CESVOT di Arezzo che organizza il festival assieme alle associazioni culturali Cineforum 2 e Sentieri Selvaggi.
Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) è il centro servizi regionale che si occupa di volontariato e che sostiene le associazioni con consulenze, finanziamenti, formazione.
La presentazione del festival è stata anche l’occasione per aprire la nuova sede del Cesvot di Arezzo inaugurata dal presidente regionale Patrizio Petrucci. “Arezzo è una città molto viva e la nuova sede ci auguriamo risponda sempre meglio alle esigenze di questo territorio e delle sue associazioni di volontariato. È sempre più importante e urgente rinforzare e supportare il rapporto tra Cesvot, le istituzioni e i cittadini. Soprattutto in un momento delicato come questo di crisi economica e valoriale”. Il Festival italiano del cinema sociale è una manifestazione del tutto nuova nel suo genere, affonda le proprie radici nella realtà delle oltre 2.500 associazioni di volontariato toscano di cui Cesvot è organizzazione di costante riferimento e supporto, con compiti di formazione, consulenza, assistenza alla progettazione e di promozione di attività di ricerca, documentazione, informazione. Il Festival si propone di essere un’occasione di riflessione per tutti, nella convinzione che il cinema d’autore, a differenza di quello commerciale, muovendosi quasi sempre sul piano critico nei confronti della società e scavando in profondità nei meandri dell’esistenza e delle sue difficoltà, rappresenta un esercizio non solo meramente artistico e culturale, ma caratterizzato anche da una forte tensione educativa e da una proposta per un’azione di promozione umana e sociale. La manifestazione si rivolge anche ai volontari e agli operatori delle associazioni di volontariato che attraverso la cinematografia possono approfondire ulteriormente le ragioni del proprio impegno. Nelle stesse giornate di festival Cesvot propone anche attività di tipo laboratoriale: un workshop ad iscrizione gratuita – “Filmare il sociale” – su come realizzare un documentario per le associazioni di volontariato a cura di Almasen Associati e Fez Videoproduzioni (iscrizioni gratuite entro il 25 novembre su www.festivalcinemasociale.it) e un’attività di laboratorio con gli istituti superiori della provincia di Arezzo.