Piavoli, abituato ad un cinema solitario e dilatato, ha parlato durante la conferenza stampa romana della sua esperienza come docente del laboratorio FARE CINEMA: Io in gioventù sono stato effettivamente un insegnante ed è stato quindi bellissimo ritornare a questa dimensione, anche se insegnavo cose come diritto, economia e statistica (materie che io non gradivo affatto).
In questa esperienza ho deciso di giocare con questi ragazzi più o meno giovani. Ammetto di essere stato un po’ indisciplinato generando in loro inizialmente un po’ di sconcerto. Poi però si è creato un rapporto molto bello.
I ragazzi mi hanno regalato nuovi stimoli e suggerimenti. Ci siamo ritrovati a girare per Bobbio che è un luogo dal fascino indiscutibile, come i suoi dintorni, i suo bellissimo fiume, il Trebbia, e la vegetazione. Abbiamo sperimentato insieme un vissuto quasi primitivo e primario dal punto di vista dell’uomo moderno con gli altri esseri umani e con l’ambiente.
Sono i suoni di questi luoghi che mi hanno affascinato, dal rintoccare delle campane delle chiese allo scorrere dell’acqua del fiume, insieme ovviamente alle voci di questi ragazzi.
Tra questo gruppo di giovani inseriti in questo ambiente si sono create molteplici dinamiche: sono stati naturalmente attratti gli uni dagli altri, in alcuni casi ho osservato dei corteggiamenti. Sono nati rapporti di amicizia e anche relazioni durante questa esperienza, tutto materiale che si è rivelato di primaria importanza in fase di montaggio.
Pier Giorgio Bellocchio, presente insieme al padre, Marco: Assolutamente è andata così, è stato un work in progress: siamo partiti in un modo per poi evolvere in nuovi scenari. Credo anche che con qualche scontro e qualche buon confronto siamo arrivati ad ottenere una grande partecipazione sia da parte di Franco che dei ragazzi.
Noi portiamo avanti l’iniziativa FARE CINEMA da ben 8 anni: gli studenti vengono selezionati tramite un bando pubblico che noi mettiamo fuori in primavera.
La caratteristica di FARE CINEMA sta proprio in questo gruppo di giovani cineasti ai quali, come in questo caso, viene data la possibilità di seguire un grande maestro e osservare il suo personale modo di fare cinema. La cosa che ci rende più orgogliosi è che chi passa da Bobbio poi riesce ad andare avanti ed a farsi strada in questo universo