«Il binomio Francia-Italia promosso da iniziative come France Odeon mi è particolarmente caro. Il Festival è in crescita, è più forte dello scorso anno. È un evento significativo che qualifica la Toscana come amica del cinema.» Comincia così la conferenza stampa di France Odeon, il Festival che va ad aprire la 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, con le parole di una lettera di Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura, lette da Elisabetta Vagaggini.
Parte giovedì il Festival che porta una ricca panoramica del cinema francese contemporaneo a Firenze: «Questa edizione è particolarmente difficile anche perché quella dello scorso anno ha avuto un successo eccezionale. È arduo anche raccogliere l’eredità di France Cinema, ma Francesco Martinotti (direttore artistico) conosce la città di Firenze e i suoi meccanismi culturali. L’iniziativa quest’anno è arricchita da presenze importanti, in particolare di produttori francesi che saranno nostri ospiti e che rappresentano col loro lavoro un modello internazionale. Sono a questo proposito previsti degli incontri con gli studenti dell’Università di Pisa che potranno approfondire lo studio dei meccanismi produttivi legati alla realizzazione di un film.» ha spiegato Ugo di Tullio introducendo l’intervento di Martinotti.
«Mi ha colpito un’intervista rilasciata recentemente da Renzo Piano nel quale egli ha affermato di come sia difficile applicare l’architettura a Firenze, in quanto città “perfetta”. Io vedo Firenze come la potenziale culla di moltissime iniziative culturali e in questo caso essa si qualifica come trade unions tra il cinema italiano e quello francese, e il seme che noi qui lanciamo è destinato a crescere. Aggiungo che per questa edizione sono stato facilitato nella scelta dei film dalla grande qualità del cinema francese contemporaneo.» ha chiarito Martinotti.
La parola è passata ad Anita Dolfus, direttore dell’Istituto Francese di Firenze: «Questa città è un vero e proprio mito per i francesi e France Odeon ha raccolto davvero degnamente il testimone di France Cinema. I film in cartellone sono rappresentativi della nostra produzione a 360 gradi, 12 titoli che toccano tutti i generi. Istituto Francese e Ambasciata sono attivamente coinvolti nell’iniziativa alla quale l’ambasciatore parteciperà attivamente. Vorrei inoltre ricordare la sinergia che l’Istituto Francese ha quest’anno instaurato con il Festival della Creatività mirata a far conoscere al pubblico fiorentino vari aspetti della creatività francese. Mi sembra che la sala del cinema Odeon sia il luogo ideale per ospitare questo festival, poiché è una delle più belle e più antiche d’Europa.»
Riccardo Zucconi, presidente di France Odeon riporta l’attenzione sull’intervista di Renzo Piano: «Mi disturbano un po’ le sue parole quando afferma che se non se andava da Firenze moriva di noia. La città ospita un numero sempre maggiore di iniziative bellissime, ne è la prova la splendida serata appena trascorsa che ha visto ospite John Turturro, e la prestigiosa mostra su Bronzino attualmente in corso. Firenze sta diventando la città della conoscenza, vanta il più alto numero di università straniere nel mondo e il Cinema Odeon è un punto nevralgico della cultura. Spero che Renzo Piano torni qua e possa rivedere la sua opinione.»
«Questo dato espresso da te che, oltre che uomo di cultura sei un imprenditore, è estremamente importante, ci vorrebbe una tavola rotonda su Firenze e il ruolo che si sta ritagliando. Potrebbe essere un’iniziativa da promuovere in un prossimo futuro.» ha affermato Ugo Di Tullio.
«Giovedì parte la 50 Giorni di Cinema che è la più ricca rassegna d’Europa, inizia splendidamente con France Odeon e con Il Festival della Creatività che esce dalla Fortezza. Il programma è eccellente e ritengo che solo chi non vuole aprire gli occhi e continuare a considerare Firenze una città polverosa e un po’ antica non si renda conto che le cose stanno cambiando.» ha puntualizzato Paolo Chiappini, Direttore della Fondazione Sistema Toscana.
Ha concluso l’incontro, occasione anche di interessanti riflessioni su Firenze e sul suo ruolo nella divulgazione di una cultura contemporanea e non più solo rinascimentale, Francesco Martinotti: «Il pubblico vuole essere acceso. Questa sala è un monumento al cinema in Italia, e deve essere strumento di rivalutazione del rito collettivo della visione del cinema, perché esso non si esaurisca in una fruizione troppo spesso solitaria davanti ad un pc. L’esperienza del cinema visto insieme agli altri è bella e importante.»
Alcune anticipazioni:
I film presentati sono 12 contro i 9 della passata edizione; 4 di queste pellicole hanno già un distributore italiano.
L’Illusioniste di Sylvain Chomet tratto da una sceneggiatura inedita di Jacques Tati, che apre l’evento, vedrà la presenza in sala di studenti delle scuole d’arte che potranno vedere in anteprima il nuovo lavoro del regista nominato all’Oscar per La Triplettes di Belville. La pellicola è distribuita in Italia dalla Sacher Distribuzione.
Mammuth di G. de Kervern e B. Delépine è una commedia caustica interpretata da Gérard Depardieu, distribuita da Fandango, vedrà la presenza in sala di uno dei registi.
La Meute di Franck Richard, il film horror presentato allo scorso Festival di Cannes, ben testimonia la varietà del cinema francese che ha riscoperto in questo genere una forma espressiva interessante.
L’Arbre di Julie Bertuccelli, un film francese interamente girato in Australia con una splendida Charlotte Gainsbourg, sarà proiettato alla presenza delle due produttrici.
Un Exécution Ordinaire, film storico di Marc Dugain, vede André Dussolier impegnato in una sublime interpretazione di Stalin.
Belle Épine di Rebecca Zlotowsky con l’astro nascente del cinema francese Léa Seydoux attualmente impegnata sul set di Mission Impossible con Tom Cruise, racconta la storia dell’amicizia fra due adolescenti sullo sfondo delle gare di moto clandestine.
Les Petits Ruisseaux di Pascal Rabaté, una commedia popolare per il grande pubblico con uno straordinario Daniel Prévost (premio César per La Cena dei Cretini), che sarà presente alla proiezione domenica 24 alle 16, 30.
Copacabana di Marc Fitoussi, con Isapelle Huppert a fianco della figlia Lolita Chammah, in una commedia di intreccio familiare.
Benda Bilili, il documentario-evento diretto da Florent de la Tullaye e Renaud Barret, storia di una band di mendicanti paraplegici di Kinshasa che ha ottenuto un successo strepitoso, che ha molto incuriosito la stampa e al quale Unomattina dedicherà un servizio di approfondimento.