In attesa dell’arrivo in laguna di Potiche, che sarà in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, dal 27 agosto il pubblico italiano potrà apprezzare l’ultimo film di François Ozon, Il rifugio, coprodotto e distribuito nelle sale da Teodora. La protagonista del film, Isabelle Carré, ha affrontato le riprese durante la gravidanza, dando al suo personaggio, quello di una donna incinta che si ritrova improvvisamente sola, uno spessore e una credibilità. Il rifugio racconta infatti la storia di Mousse, che ha perduto il suo compagno, Louis, morto per overdose, e ha scoperto subito dopo di aspettare un bambino. Decisa a tenerlo, malgrado il parere contrario di tutti quelli che la circondano, lascia Parigi per rifugiarsi in una casa sul mare e portare avanti la gravidanza. È lì che dopo qualche mese la raggiunge Paul, il fratello di Louis, rompendo l’isolamento della ragazza: tra i due si stabilirà un rapporto di grande intensità, diviso tra risentimento e attrazione.
“Per me Il rifugio racconta un processo di guarigione – sostiene Ozon –, violento e doloroso, ma raccontato con delicatezza. È anche un film sulla perdita: la perdita dell’amore, la perdita di qualcuno. Mousse e Paul sono due persone che non hanno motivo di stare insieme, non dovrebbero essersi mai incontrati, ma comunque si aiutano a vicenda, credono uno nell’altra. Sono entrambi emarginati alla ricerca di un’identità e alla fine del film trovano il loro posto e la loro libertà”.