Germania, 20 gennaio 1942, quattordici alti rappresentanti del Reichstag tra SS e funzionari ministeriali delle ferrovie e della polizia si riuniscono a Wannsee per una normale riunione di lavoro. La villa, di sobrio stile neoclassico, è una bella costruzione sul lago, a trenta minuti di metropolitana di superficie da Berlino, ieri e oggi meta di tranquilli e opulenti borghesi in vacanza. A convocarli è Reinhard Heydrich, (( Reinhard Tristan Eugen Heydrich (Halle, 7 marzo 1904 – Praga, 4 giugno 1942) fu uno dei più fedeli collaboratori di Heinrich Himmler nella Gestapo e Reichsprotektor di Boemia e Moravia dal 1941. Per le atrocità che perpetrò fu soprannominato der Henker (il boia). Morì nel 1942 in un attentato organizzato da partigiani cecoslovacchi a cui seguì una repressione di tale ferocia da stroncare del tutto nella popolazione qualsiasi tentativo di resistenza fino alla fine dell’occupazione.)) gerarca nazista, stretto collaboratore di Himmler nella Gestapo e fedelissimo sostenitore di Hitler (pare che dopo la sua morte violenta, a Praga, Hitler abbia così commentato: “È stato stupido ed idiota. Un uomo come lui non doveva esporsi a simili rischi“). Poco più di un’ora, freddo linguaggio burocratico, il verbale è redatto da una brava e bella stenografa a cui Heydrich si rivolge con eloquenti occhiate di gradimento, e alla fine tutti i dettagli organizzativi sono a punto: può partire l’Aktion Reinhard, soluzione finale del problema ebraico. Il documentario è una produzione della televisione austro-tedesca, cura i dettagli nei minimi particolari, dall’abbigliamento, al décor, alle fisionomie ( la somiglianza di Robert Artzorn con Heydrich è notevole) segue con precisione filologica i testi dei verbali, aggiunge di suo solo un certo modo di far battute da bar degli amici, negli intervalli, per bere un po’ di cognac, e questo dà valore aggiunto all’orrore dell’insieme, nessun dubbio che così abbiano parlato tra loro quei nazisti per rilassarsi un po’, tra una pratica e l’altra.
Un estratto dal Protocollo di Wannsee (20 gennaio 1942) :
“Nel corso della soluzione finale gli ebrei saranno instradati, sotto appropriata sorveglianza, verso l’Est, al fine di utilizzare il loro lavoro. Saranno separati in base al sesso. Quelli in grado di lavorare saranno condotti in grosse colonne nelle regioni di grandi lavori per costruire strade, e senza dubbio un grande numero morirà per selezione naturale. Coloro che resteranno, che certo saranno gli elementi più forti, dovranno essere trattati di conseguenza, perchè rappresentano una selezione naturale, la cui liberazione dovrà essere considerata come la cellula germinale di un nuovo sviluppo ebraico (come mostra l’esperienza della storia) “