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Il cinema di Kwak Jae-young al Korea Film Fest

Al settimo Korea Film Fest tra le retrospettive in programma, quella completa dedicata al cinema di Kwak Jae-young, cinque film a partire dal fulminante esordio con My Sassy Girl (2001) passando per Classic (2003), Windstruck (2004) , film disponibile anche in italia in formato DVD dall’8 gennaio scorso, l’ambizioso Cyborg She (2008) e l’ultimo in ordine di uscita (ma non come produzione) My Mighty Princess (2008) in programma oggi alle ore 17 presso il cinema Odeon di Firenze. E’ il film meno convincente di Kwak Jae-young non certo a causa di formula comunque applicata in modo seriale in quasi tutto il suo cinema, la cui forza risiede principalmente nella mutazione continua della soggettiva quasi fossimo catapultati in uno dei set estremi del Blake Edwards più incline alla catastrofe. Quello che non funziona in My Myghty Princess è proprio il disastro, inteso come atto creativo. La fusione di più generi, le coreografie wuxia trapiantate in uno spazio urbano, il solito gioco sul gender e le identità sessuali, invece di rappresentare segni di ricchezza, rimangono annichiliti sullo sfondo e non reagiscono. Al di fuori di alcuni numeri illuminati legati per lo più ai primi dieci minuti in cui compare il corpo cartoon di So-hwi, non “accade” niente, proprio perchè succede di tutto. L’impressione è che la commedia anarchica, maleducata e spudoratamente idiota di Kwak Jae-young si sia addomesticata all’interno di una narrazione glaciale. Dove in My sassy girl tutto si muoveva, quì ogni cosa è mitica e immobile.

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