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Il film a sorpresa di Venezia 67 è – il fossato – di Wang Bing

Doveva essere annunciato oggi Lunedi 6 settembre ma il sito della Biennale riporta già tutte le informazioni ufficiali da domenica 5 settembre; il film a sorpresa del concorso di Venezia 67 è il fossato di Wang Bing ed è tratto dal romanzo Goodbye, Jiabianhou; è stato completato solo di recente e realizzato grazie all’incontro del produttore portoghese Francisco Villa-Lobos con il regista cinese Wang Bing; fimato sull’altipiano del Gobi, in cina il film non ha ricevuto nessun tipo di ostacolo da parte del governo Cinese semplicemente perchè girato in gran segreto, uno dei motivi perchè il film è stato presentato a Venezia senza anticipazione per evitare qualsiasi fuga di notizie.

Wang Bing  è uno dei più importanti documentaristi cinesi; Tie Xi vince il gran premio al festival del documentario di Marsiglia,   Fengming, a Chinese Memoir, è stato premiato nel2007 sia a Cannes che a toronto, mentre più recentemente Crude Oil è stato presentato nel 2008 al Rotterdam Film Festival.

Ecco la sinossi de “il fossato”

Alla fine degli anni cinquanta, il governo cinese condanna ai campi di lavoro forzato migliaia di cittadini considerati “dissidenti di destra” a causa delle loro attività passate, di critiche contro il Partito Comunista o semplicemente a causa della loro provenienza sociale e famigliare. Deportati per essere rieducati nel campo di Jiabiangou nella Cina Occidentale, nel cuore del Deserto del Gobi, lontani migliaia di chilometri dalle loro famiglie e dai propri cari, circa tremila “intellettuali” di estrazione basso o medio borghese dalla provincia di Gansu furono costretti a sopportare condizioni di assoluta povertà. A causa delle fatiche disumane a cui venivano sottoposti, delle condizioni climatiche estreme e incessanti e delle terribili penurie di cibo, molti morirono ogni notte nei fossi dove dormivano.
Il fossato racconta il loro destino: un resoconto coraggioso di un’umanità spinta ai limiti più estremi.

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