E’ da qualche mese che in rete rimbalzano le notizie sull’ultimo film di Godard intitolato Socialisme, una sinossi al solito enigmatica ( una sinfonia in tre movimenti. Il mediterraneo, una nave da crociera. Numerose conversazioni in molteplici lingue tra i passeggeri, quasi tutti in vacanza. Un vecchio criminale di guerra (tedesco, francese o americano non si sa) accompagnato dalla nipote. Un famoso filosofo francese, Alain Badiou. Un agente della polizia di Mosca, squadra inquirente. Una cantante americana, Patti Smith. Un vecchio poliziotto francese. Un’ufficiale licenziata dall’Onu. Un ex agente doppiogiochista. Un ambasciatore palestinese. Come nel viaggio marino degli argonauti, c’è in ballo dell’oro, eppure ciò che si vede (l’immagine) è molto diverso da ciò che si ascolta (il suono). Questa umanità in navigazione visita sei autentici (o falsi) miti: Egitto, Palestina, Odessa, Grecia, Napoli e Barcellona. La nostra Europa. La notte, un uomo che deve apparire in tv per presentarsi come candidato alle elezioni locali viene convocato davanti al Tribunale dei figli, una giovane e il suo fratellino, che lo chiamano a rendere conto di Libertà, Uguaglianza e Fraternità ) e un trailer che da poco tempo, sono diventati due.
Il primo ha una struttura Godardianamente ellittica e compare anche Patti Smith; il secondo (splendido) una struttura Godardianamente ipertrofica; buona visione
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2.
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