La Pirogue, nuovo lungometraggio del regista senegalese Moussa Tourè, e suo ritorno al lavoro di fiction dopo quattordici anni, è tra le opere più attese di Un Certain Regard, la sezione del Festival di Cannes che quest’anno sarà presieduta dall’attore di culto Tim Roth. Il film, una produzione franco-senegalese sostenuta dai finanziamenti del Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, affronta l’argomento dei flussi di emigrazione dai sobborghi disagiati di Dakar verso il miraggio europeo delle Canarie. La rotta è probabilmente tra le più frequentate dalle imbarcazioni della disperazione, ma è sicuramente tra le meno documentate: si tratta di un viaggio di circa 1500 km su piccole imbarcazioni da pesca in legno, le piroghe appunto, spesso stipate di un carico umano di decine di persone. Quelle che il protagonista Baye Laye deve trasportare fino alle isole spagnole sono 30, hanno storie e parlano lingue diverse fra loro, spesso non hanno mai visto il mare e non sanno cosa gli aspetta all’approdo in Europa, se mai questo avverrà. Girato in soli due mesi nelle città senegalesi di Dakar e Palmarin, il film sta creando molta attesa.