Viene presentato al Festival di Cannes nel maggio 1960. Esce in Italia (in una versione modificata) tra la fine di settembre e l’inizio di novembre (il 23 settembre a Firenze, prima nazionale, il 18 ottobre a Milano, il 2 novembre a Roma). Di fronte a L’avventura, il pubblico e gli addetti ai lavori del festival francese si schierano su due fronti opposti: da un lato, gli spettatori commentano i momenti nevralgici della proiezione con fischi e risate; dall’altro, i critici gridano al capolavoro. Oggi, a cinquant’anni di distanza, l’episodio appare come uno scontro tra vecchio e nuovo cinema. Incrinando i meccanismi del racconto tradizionale in rapporto sia al materiale tematico (la condizione umana nell’epoca post-industriale), sia agli strumenti narrativi (l’irrisolto intreccio giallo), alla composizione dell’inquadratura (la preminenza del paesaggio), alle tecniche di montaggio (i falsi raccordi e la continuità di ripresa), L’avventura consacra internazionalmente Michelangelo Antonioni, lancia Monica Vitti come attrice drammatica e indica la strada della modernità al miglior cinema coevo. Incrociando la poderosa letteratura critica con materiale largamente inedito (documenti di produzione, soggetto, sceneggiatura ecc.), Federico Vitella propone in queste pagine una rigorosa e approfondita analisi dell’opera nella sua precisa collocazione storica e culturale. Ricostruisce tutte le fasi della lavorazione del film: dalla nascita dell’idea, mentre Antonioni era in gita in barca con amici, alle difficoltà della produzione, sino alle polemiche seguite alle proiezioni con, anche, le recensioni dell’epoca di Moravia, Calvino, Morandini…
Tra i documenti di produzione viene riportata la sceneggiatura originale e, proprio qui, una rivelazione clamorosa: sono infatti riprodotte due scene inedite, che non furono alla fine girate, e una di queste svela il destino della protagonista, di cui, al contrario, si tace nel film.
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L’AUTORE Federico Vitella insegna Generi e tecniche del linguaggio radiotelevisivo all’Università dell’Aquila e Storia e critica del cinema all’Università di Firenze, dove svolge attività di ricerca. Ha pubblicato Il montaggio nella storia del cinema. Forme, tecniche, funzioni (Marsilio, 2009) e, con Luca Mazzei, Geometrie dello sguardo. Contributi allo studio dei formati nel cinema italiano (Carocci, 2007).