Alla 69 Mostra del cinema di Venezia ci sarà anche Jean-Pierre Améris. Il regista francese, noto al pubblico nostrano per le timide liasons tra Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré in Emotivi Anonimi (2010), torna sulla scena con un adattamento da L’homme qui rit di Victor Hugo.
Ambientato nell’Inghilterra del XVIII secolo, il romanzo narra la storia di due orfanelli accolti da un artista di strada di nome Ursus per proteggerli dai rigori dell’inverno. Assieme allestiscono uno spettacolo itinerante che ben presto decreta il successo del giovane Gwynplaine, soprannominato “l’uomo che ride” a causa del volto sfregiato da una cicatrice. Ursus e la piccola Dea devono perciò fronteggiare la crescente vanità del ragazzo.
A interpretare il vecchio Ursus sarà Gérard Depardieu, impegnato quest’anno in almeno altri tre film: Le Grand Soir (Gustave de Kervern), Vita di Pi (Ang Lee) e Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà 3D (Laurent Tirard). Lo accompagnano Marc André-Gondrin, già al suo fianco in Bouquet Final (Michel Delgado, 2008) e noto a livello internazionale per la parte di Régis Debray nel Che- Guerriglia di Soderbergh (2008), e Christa Theret, interprete accanto a Sophie Marceau del trascurabile Lol. Il tempo dell’amore (Lisa Azuelos, 2009). Nel cast figurano inoltre la bella Emmanuelle Seigner e lo Swann Arlaud di Emotivi Anonimi.
Dal suo ultimo film Améris attinge anche per i credits: il direttore della fotografia è Gérard Simon mentre il montaggio è nuovamente a cura di Philippe Bourgueil.
Lo stesso Améris e Guillame Laurant, assiduo collaboratore di Jeann-Pierre Jeunet, si sono occupati dell’adattamento del romanzo, portato al cinema nientemeno che da Paul Leni nel 1928 e da Sergio Corbucci nel 1966. La sfida, dunque, è tutt’altro che banale: nel ’66 la sceneggiatura era firmata Corbucci e Luca Ronconi. L’homme qui rit sarà presentato a Venezia 69 fuori concorso.