La quarta edizione de Schermo dell’arte apre i battenti oggi, 21 novembre. Il programma illustrato durante la conferenza stampa moderata dal direttore Silvia Lucchesi promette un panorama di film di grande spessore tesi a proporre il meglio che l’arte contemporanea mondiale ha da offrire, rendendo il dibattito fiorentino sempre più aggiornato.
«Dal 2008 la Regione Toscana contribuisce allo svolgersi di questo appuntamento. La situazione economica che stiamo vivendo è molto difficile ma la giunta riunitasi il 14 luglio scorso ha indetto un bando per le onlus che volevano impegnarsi a sostegno delle iniziative riguardanti l’arte contemporanea e lo Schermo dell’arte ha ottenuto il massimo punteggio.» ha spiegato Massimo Gregorini dirigente responsabile del settore valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Toscana l’ente che si riconferma come maggior finanziatore della Festival.
Tra le novità gli appuntamenti con gli open studios organizzati in collaborazione con La Strozzina che presenteranno 18 proiezioni di video artisti toscani e l’installazione di Omer Fast esposta ai Cantieri Goldonetta a partire dal 20 novembre fino al 3 dicembre che porta finalmente il festival fuori dal Cinema Odeon andando a coinvolgere uno dei luoghi della città da sempre attenti all’arte in tutte le sue espressioni e i suoi nuovi linguaggi. Silvia Lucchesi ha illustrato in dettaglio alcuni degli eventi del nuovo programma: «Saranno presentati 14 film, 4 dei quali sono lungometraggi documentari sull’arte contemporanea che pongono l’attenzione su un genere ritenuto ancora marginale dalla cinematografia ufficiale. Siamo davvero orgogliosi di ospitare Sarah Morris che presenterà personalmente 2 film: Points on a line che analizza 2 dei monumenti più significativi dell’architettura contemporanea come la Fansworth House e la Glass House e Chicago dedicato alla città e al suo simbolo il John Hancock Center. In The Treasure Cave Baham Kiarostami (figlio del regista Abbas) racconta la realtà del Museo di arte contemporanea di Teheran. The desert of forbidden art e Oligarques, Art et dollars il collezionismo russo è analizzato da diversi punti di vista. Alpi di Amir Linke è frutto di un progetto durato 7 anni, mentre in 1395 Days without red si osserva la drammatica realtà della città di Sarayevo tra il 1992 2 il 1996 accompagnata dalle musiche di Tchaikovsky in un dialogo fra immagine e suono. La stilista Ilaria Nistri, nostra main sponsor, presenterà in anteprima Amygdule un suo fashion film. Ritengo che l’opportunità di vedere film d’arte di questo calibro su un grande schermo sia un’occasione rara e preziosa.»
Omer Fast presente all’incontro con la stampa ha introdotto Talk Show, la sua installazione che sarà ai Cantieri Goldonetta dal 20 novembre al 3 dicembre: «La mia opera documenta una performance che si è svolta a New York nel 2009 che prende spunto da un gioco che si fa da bambini, il telefono senza fili, che curiosamente cambia il suo nome in ogni lingua di ogni paese. È un’opera che si relaziona con la televisione che so essere stata un mezzo molto presente in Italia negli ultimi anni con conseguenze spesso negative. Spero che le cose ora stiano cambiando. Sembra una cosa difficile presentare dell’arte contemporanea in una città come Firenze, ma la bellezza è proprio questa immersione della modernità nel classico.».