In Italia Alain Cavalier lo si ricorda più che altro per un film (bellissimo) come Thérèse (1986), in realtà il suo cinema prima, ma soprattutto dopo quel capolavoro alieno è una penetrazione progressiva nell’intimità della macchina cinema, tanto che uno dei suoi ultimi film, Le filmeur, presentato proprio a Cannes nel 2005 all’interno di Un Certain Regard, rappresentava una sorta di autoanalisi molto sofferta. Con Pater Cavalier torna a Cannes nella selezione ufficiale del concorso con quello che sulla carta sembra ancora una volta un lavoro sulla scrittura osservata attraverso la relazione tra regista e attore; sviluppato come un dialogo infinito tra le due parti, vede Vincent Lindon nel ruolo di se stesso.