Home festivalcinema Necromentia di Pearry Reginald Teo – Ravenna Nightmare festival 2010

Necromentia di Pearry Reginald Teo – Ravenna Nightmare festival 2010

Dell’arrivo in sordina di Necromentia ne avevamo parlato brevemente due anni fa; il secondo lungometraggio di Pearry Reginald Teo, nato a Singapore e naturalizzato negli Stati Uniti, è passato da Cannes e adesso è in concorso al Ravenna Nightmare film festival. Triplo viaggio all’inferno con suggestioni di una certa perversità Barkeriana cerca di percorrere una via tra l’allucinazione psichica e un trattatello filosofico sulla compresenza tra morti e vivi nel sentire contemporaneo; la comunicazione tra i due mondi scompare a favore di una prospettiva rovesciata che ci sorprende già imbrigliati oltre la porta dello spavento supremo; le tre stanze comunicano solamente attraverso una serie di figure allegorighe, burattinai della mente, mostruose metamorfosi create da un procedimento allucinatorio e consensuale che accumunano vittime e carnefici all’interno di una realtà auto-generata. Non è un caso che, come per il precedente Blade Gen – The Gene Generation, sia l’architettura esterna del set a farla da padrone, con una chiusura artificiosa e didascalica che invece di star dalla parte del brulicante artigianato di Cabal fa pensare al primo Richard Stanley, con quella fede assoluta nel valore espressivo e cromatico della luce e una moltitudine di fantocci-simulacro che sottolineano allegorie, significati e materializzano concetti ingombranti in un’arena che ha il sapore di un debole teatrino; niente a che vedere con quel rapporto, seppur imperfetto e discutibile, che dilaniava nel transito tra carne e psiche, tutte le creature di Hellraiser, non solo quelle mostruose. Il Mr. Skynny di Pearry Reginald Teo, la lurida creatura antropo-suina che unisce l’inferno di Hagen, Travis e Morbius, è un demenziale traghettatore di morte, un nomade della mente che dovrebbe incarnare il baratro psichico di questi viaggiatori in gabbia, e che rimane invischiato nella goffa debolezza della maschera.

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