Il nuovo film di Tsai Ming-Liang, sulla carta, appare come uno strano mix. Commissionato dal Louvre, Visages (o Face, nel titolo che probabilmente sarà quello internazionale) è stato descritto dallo stesso regista taiwanese come un film che si serve di alcune nozioni buddiste per farle collidere con lo spirito libero occidentale che sarebbe rappresentato da alcune delle opere d’arte comunemente esposte al Louvre. Strana combinazione che si riverbera anche nel cast, che include Laetitia Casta, Jean-Pierre Léaud, Fanny Ardant e ovviamente l’immancabile Lee Kang-sheng, il tutto circondato dalla presenza del Louvre stesso. “Tutto è illusorio”, dice Tsai Ming-Liang, “cosi come il cinema, ma il volto delle illusioni esiste e deve essere conservato” .
La scelta di Laetitia Casta si è concretizzata dopo il rifiuto di Maggie Cheung. Il film, che in un certo senso dovrebbe muoversi entro i confini di una riflessione complessa sull’influenza della Nouvelle Vague, prende le mosse da una perlustrazione del Louvre stesso da parte di un regista intenzionato a girare un film sul mito di Salomè. Il film si rivelerà un disastro. Il film è prodotto dallo stesso Ming-Liang insieme a Jacques Bidou, già produttore per Iosseliani, Maria de Medeiros, Pierre-Paul Renders.