L’ufficio stampa della Biennale comunica un primo schema di progetto per Venezia 69. Salta subito all’occhio uno snellimento delle sezioni con una riduzione dei film con un massimo di 20 per quelli in concorso e di 11 per quelli fuori concorso. Viene fortunatamente mantenuta la sezione Orizzonti che insieme alle due sezioni dei film in concorso e fuori concorso andrà a costituire l’ossatura complessiva del festival; una maggiore selettività che come ha comunicato il Cda della Biennale avrebbe lo scopo di garantire “ad ogni titolo selezionato una migliore collocazione nel palinsesto […] permettendo cosi una più ampia possibilità di repliche“. Intatte, ovviamente, le sezioni parallele e autonome gestite dalla Settimana Internazionale della Critica e da Giornate degli autori – venice days. Si riapre anche un vecchio capitolo come quello della parte dedicata al mercato, ipotesi mai decollata a Venezia; il nuovo Light Market dovrebbe aprire una nuova stagione per il festival Veneziano, in un formato per il momento concepito in modo leggero cosi da dare impulso iniziale all’Industry Office. Triplice la struttura prevista: Videoteca, Business Center e Industry Club; l’idea è quella di sviluppare un concetto più ampio in circa quattro anni di lavori. Per il suo lavoro di selezione, il Direttore della Mostra Alberto Barbera si avvale dei seguenti Consulenti ed esperti: Giulia d’Agnolo Vallan, Bruno Fornara, Mauro Gervasini, Oscar Iarussi, Emiliano Morreale, Marina Sanna. I Corrispondenti della Mostra dal mondo sono: Giulia d’Agnolo Vallan (Usa, Canada), Violeta Bava (Sudamerica), Elena Pollacchi (Cina, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud), Paolo Bertolin (Filippine, Thailandia, Indonesia, Malesia), Petr Shepotinnik (Russia), Viola Shafik (Paesi Arabi), Mohammad Atebbai (Iran).