Nel 1971 Franco Rubartelli dirige un vero e proprio s(cult) movie chiamato Veruschka, sceneggiato e interpretato dalla stessa Veruschka von Lehndorff, cinque anni dopo Blow Up di Michelangelo Antonioni. Veruschka è un film imbarazzante, salvato dalla colonna sonora di Ennio Morricone e soprattutto dal montaggio liturgico e sapiente del grande Franco (Kim) Arcalli, forse vero autore del film, che riesce a restituirci l’immagine frammentata di un corpo, a partire da una materia cinematografica amorfa. A distanza di trent’anni abbondanti Paul Morrisey, lontano dal cinema sin dal 1988, e il fotografo Bernd Böhm, con un titolo analogo affrontano l’icona Veruschka in un documentario che ne racconta la vita e il corpo. L’organizzazione di Venezia 62 si è accaparrata il titolo, che completa e chiude la scelta documentaristica della sezione orizzonti. Veruschka è in concorso per il premio Orizzonti Doc