Prodigiosamente, Miller riesce a mettere nello stesso spazio, oltre al suo cinema, quello del primo Raimi e dell'ultimo Peter Jackson, in quella furibonda concezione del movimento che passa dalle mutazioni dell'animazione alla forma di un cinema totale finalmente possibile grazie allo sconfinamento di linguaggi e formati nell'era digitale. Nel propellente ritmico di una sinfonia industriale si innestano segni e motivi dell'arte e della cultura aborigena. Un ponte tra arcaico e futuro.