Home interviste Doc at home, il documentario nel salotto di casa: l’intervista agli ideatori

Doc at home, il documentario nel salotto di casa: l’intervista agli ideatori

Doc at Home non è la solita rassegna cinematografica dedicata al cinema documentario, ma un contenitore, unico nel suo genere, che con il supporto di un archivio importante come quello del Festival dei Popoli e grazie alla collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, porta una selezione di opere nelle case private. Gli ideatori dell’iniziativa, Virginia Sodi, Lorenzo Dell’Agnello, Ilaria Costanzo (da sinistra a destra nella foto) sono convinti che il documentario non sia un genere per pochi, ma che al contrario abbia bisogno di un propellente innovativo e confidenziale per essere diffuso; noi li abbiamo incontrati per una breve conversazione e per farci spiegare direttamente come funziona il loro progetto.

 

Come è nata l’idea di Doc at home e come funzionano le serate?

Lo spunto lo abbiamo preso da una serie di format che in Italia e all’estero hanno avuto un discreto seguito – racconta Ilaria Costanzo – ed abbiamo pensato che poteva adattarsi bene anche ai documentari del Festival dei Popoli. In pratica, le serate si svolgeranno in alcune case private, che possono contenere almeno tra le 25 e le 30 persone ed in cui è possibile installare un video proiettore. All’inizio verrà offerto un piccolo aperitivo e del vino e poi inizierà la proiezione vera e propria con un’introduzione iniziale, mentre alla fine della pellicola, se ci sono le condizioni, faremo un mini dibattito.

 

Qual’è lo spirito dell’iniziativa e perché proponete questo tipo di cinema rispetto ad altri?

Il gruppo di “Doc at home” è nato dall’esperienza comune di aver lavorato per il Festival dei Popoli, da cui è nata un’amicizia ed una grande passione, quella per il cinema documentario. Un genere cinematografico che racconta la vita e parla spesso di temi sociali  partendo da esperienze reali raccontate in presa diretta. Purtroppo in Italia, a differenza che all’estero, ha una certa difficoltà ad inserirsi nei circuiti cinematografici e ad attrarre pubblico, specialmente quello più giovane. “Doc at home” nasce appunto con l’intento di far conoscere, attraverso un’iniziativa originale e simpatica, il cinema documentario a chi non lo ha mai visto o ne ha solo sentito parlare

 

Quali sono le prime date e che documentari proponete?

Partiamo domenica 25 settembre, in una casa nel centro di Firenze, con I Promessi Sposi di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia 2007, 73′), mentre la seconda data è giovedì 13 ottobre con Dalla Testa al cielo (Italia 2010, 53′) di Debora Scaperrotta. Come prime pellicole abbiamo scelto due documentari che, oltre al far riflettere, facciano anche un po’ sorridere, andando avanti varieremo nelle tematiche in modo da toccare vari generi. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione l’archivio del Festival dei Popoli,  che ci ha appoggiato nell’iniziativa. Queste prime date per noi sono un po’ ‘sperimentali’, ad anno nuovo cercheremo di andare a regime ed a cadenzare gli appuntamenti con maggiore regolarità”.

 

Per iscriversi e partecipare come spettatori a Doc at home è necessario prenotarsi per la data desiderata scrivendo una mail a: docathome@festivaldeipopoli.org . Ingresso: 5 euro, con piccolo aperitivo e vino incluso.

Per proporre la propria casa come “sala cinematografica”, l’indirizzo è sempre docathome@festivaldeipopoli.org

Doc at home, le prossime date:

 25 settembre ore 20:00 – I promessi sposi di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia, 2007)
13 ottobre dalle ore 20:00 – Dalla Testa al cielo di Debora Scaperrotta (Italia, 2010)

 

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