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Due giorni, una notte di Luc e Jean-Pierre Dardenne: il film raccontato dagli autori e da Marion Cotillard

Interpretato da una splendida Marion Cotillard il nuovo film dei fratelli Dardenne esplora le condizioni di una comunità di lavoratori Belgi attraverso le difficoltà di sopravvivenza. La Cotillard è Sandra, che tra depressione e Xanax, cerca di salvare il suo lavoro in una fabbrica di pannelli solari, attraverso due giorni durissimi; un bonus di 1.000 euro per i suoi colleghi è il piatto di lenticchie che gli imprenditori offrono perchè sia votato il licenziamento della donna. Interessi personali o empatia? I Dardenne indagano la vita di tutti i colleghi, ad uno a uno; “è un lavoro di ricerca” ha detto l’attrice Francese  “Il comportamento fisico è una modalità attraverso la quale ci esprimiamo. Mi piacciono i ruoli complessi, quelli dove le persone devono ingaggiare una lotta per la loro sopravvivenza, scoprendo caratteristiche interiori che non erano mai emerse. Mi commuovono le persone che devono affrontare circostanze difficili; ho molto da imparare quando esploro l’anima di queste persone

L’incontro tra la Cotillard e i due registi Belgi si è verificato per la prima volta sul set del film di Jacques Audiard in concorso a Cannes 2012, un sapore di ruggine e ossa “l’abbiamo incontrata per caso, mentre usciva da un ascensore e teneva in braccio la sua bambina” ha detto Luc Dardenne “Ne siamo stati conquistati immediatamente, mi sono guardato con mio fratello e le abbiamo detto, ci piacerebbe lavorare con te

Paragonando il suo corpo a quello di una macchina la Cotillard ha detto che “dopo aver scoperto il mio ruolo dall’interno, è come se avessi le chiavi del personaggio ed è il personaggio che mi guida

E questa attestazione di forza torna quando Marion racconta un suo desiderio: “Sono sempre stata affascinata dalla possibilità di interpretare un uomo. Mi sembra impossibile per me, per questo mi eccita e mi stimola, vorrei davvero farlo

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