Mark Schilling, uno dei massimi esperti di cinema giapponese dell’occidente, critico per il Japanese Times dal 1989, presenta il suo ultimo libro “Nudes, Guns, Ghosts!” dedicato alla casa di produzione Shintoho, fenomeno cult degli anni 50 e 60, fallita per bancarotta nel 1961, alla quale è dedicata una delle due retrospettive del FEFF di quest’anno. L’autore entra subito nel merito della questione: “Dopo aver lanciato cineasti quali Mizoguchi, Kurosawa ed Ozu, al termine dell’età d’oro del cinema Giapponese, occorreva abbassare i budget medi delle produzioni, lanciare nuovi registi, nuovi attori e soprattutto nuove attrici, storie basate sui generi americani”. Nei quasi vent’ anni di vita sono state più di 700 le pellicole realizzate, suggestionate certo dalle correnti occidentali, ma che affondavano solide radici nel solco della tradizione nipponica, soprattutto il teatro kabuki. Autori come Ishii o Nakagawa sono stati veri maestri dei più recenti filoni dell’ arcipelago come i j-horror e i pink film. Hanno infatti audacemente introdotto nella narrazione filmica elementi di nudo e di violenza esplicita, sempre orientati al gusto facile del pubblico in schemi di evidente serialità e ripetizioni di storie, tematiche e personaggi. “Non ho mai visto tanti remake come nel cinema giapponese” aggiunge Max Tessier, coordinatore dell’incontro con Roger Garcia, curatore della sezione, che continua “Se non per una questione puramente cronologica potrebbero essere ascritti a quello che noi occidentali chiamiamo Exploitation”. “Non mancano casi al limite del “genere” appunta Schilling, portando ad esempio “Bloody sword of the 99th virgin” di Magatani Moriei (proiettato questa mattina al Cinema Visionario dove si svolge la speciale sezione del festival), forse la più controversa delle firme Shintoho, tacciato spesso (e aggiungiamo ingiustamente) di razzismo, in quanto apertamente schierato contro una minoranza più arretrata del paese. Il libro “Nudes, Guns, Ghosts!”, edito dallo stesso Far East Film Festival è acquistabile presso il bookstore del Teatro Nuovo durante tutta la manifestazione e include numerose interviste realizzate dal noto critico a illustri nomi Shintoho.