Per la dodicesima edizione il FEFF decide, nella sezione Panels, di fotografare la situazione del cinema di Hong Kong dopo il periodo di massimo splendore invitando Chapman To, famossimo attore, ma soprattutto ora produttore e la coppia di registi Clement Cheng e Derek Kwok (Gallants, in programma quest’anno). Subito viene chiesto il motivo per cui To ha svoltato la sua carriera verso la commedia e ci viene spiegato che in vecchiaia ha capito che: “Questo è il genere migliore perchè la vita e breve e bisogna ridere” e per dare spessore ad un tipo di cinema che nel momento di gloria del movimento era messo in disparte. Il dibattito vira sui cambiamenti che i produttori hanno dovuto fare a livello di target di mercato: “La crisi ha colpito duramente l’affluenza nei cinema, ma ad Hong Kong siamo 7 milioni, abbiamo 100 sale e vogliamo riempirle”. I due registi ci dicono che per il settore l’obiettivo è il mercato continentale cinese (lingua mandarina) che ormai è la fetta più importante non solo del movimento asiatico ma di tutto il mondo, e che i bei film non hanno lingua. To racconta come ormai i finanziamenti vengano cercati soprattutto in Cina dove ci sono investitori disposti a credere nel mezzo. Infine la coppia di Gallants spiega come per fare un film di arti marziali in 18 giorni sia obbligatorio dividere il lavoro registico tra 2 persone (anche questo inevitabile con budget ridotti). In breve Hong Kong come sempre è ricca di talenti ma batte cassa.
Far East Film 12 – Panels – Hong Kong Cinema
