mercoledì, Novembre 20, 2024

Far East Film 12 – The Dreamer di Riri Riza (Indonesia, 2009)

Secondo capitolo della trilogia sulla saga autobiografica dello scrittore Andrea Hirata, adattato come il primo dal regista e la produttrice Mira Lesmana. Difficile ripetere lo straordinario successo di pubblico avuto in patria dal primo capitolo, inoltre la coppia di cineasti si trova davanti le difficoltà di tutti i “secondi” film , sorta di trasduttori che devono continuare a mantener vivo l’interesse dello spettatore. Supportato da uno sforzo produttivo unico per la scena indonesiana Riri Riza affronta la fase della pubertà e dell’adolescenza di tre ragazzi con storie di povertà e disgrazie alle spalle e che si uniscono alimentando il sogno di studiare, diplomarsi, laurearsi e poi specializzarsi alla Sorbona di Parigi; spronati da un professore alla Attimo Fuggente ed da un preside rude, ma dal cuore d’oro. La drammaturgia non sarebbe semplice, ma Riza l’affronta con una forma per certi versi vicina al cinema classico Americano con una scrittura potente alleggerita da momenti di facile svago, suggestioni felliniane (manifesti di film con donne che si animano) e ricorrenti intermission con il protagonista Ikal che attraversa la campagna in bicicletta per ritirare la pagella del figlio . Le tematiche sono esemplificative di un paese che stà vivendo un momento di emancipazione, i tre ragazzi non sono altro che il paradigma di una nazione giovane che viene da un passato difficile, ma che ha voglia di emergere attraverso la conoscenza come forma di riscatto personale e  duro lavoro per combattere la povertà diffusa. Emblematico e obbligatorio il confronto con una delle tre pellicole Indonesiane presenti qui a Udine: Identitas di Aria Kusumadewa, film a budget piu’ basso e con inenti meno “mainstream”, ma con una visione pessimistica e critica nei confronti della società indonesiana. Kusumadewa sembra non vedere una soluzione di miglioramento se non con soluzioni estreme e dipinge un paese piu’ simile ad un girone infernale che ad un popolo in via di sviluppo; mentre Riri Riza instilla la certezza che con la buona volontà si puo’ sempre emergere dalle situazioni peggiori incorniciando l’immagine di un paese nel quadro di un piccolo paradiso bucolico e servendosi talvolta di toni paternalistici.

Redazione IE Cinema
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