giovedì, Dicembre 26, 2024

La Vajante di Miguel Mejias: recensione

La Viajante ha una struttura elegante, articolata in tre capitoli, ciascuno dei quali si pone tre interrogativi diversi, non c’è nessuna risposta evidente, nessuna forzatura, nessuna volontà retorica e come nella canzone di Bob Dylan, Blowin’ in the wind, la conclusione è sempre la stessa, nessuna rassicurazione, «la risposta, amico, sta soffiando nel vento», spetta a ciascuno di noi afferrarla autonomamente, sta ad Angela, la protagonista di questo film, trovarla.

Non è chiaro quale sia il suo dramma, non ci viene detto, non c’è alcun movente, alcun retroscena, il regista la scruta, la segue, indugia su di lei, ma non ci dice letteralmente niente, i dolori che vive le restano sepolti dentro. La osserviamo con la stessa identica attenzione con cui lei osserva i suoi insetti, affascinati e inconsapevoli.

La sua vita interiore è ridotta a riflessi opachi, la morte della madre, la passione per l’entomologia, il desiderio di una fuga.

Miguel Mejías, il regista, sembra più interessato all’umore di Angela, alle sue espressioni e soprattutto al modo in cui è quasi consumata dal paesaggio, una natura brulla, solitaria, per certi versi quasi prestorica nella quale sembra finalmente a suo agio, diversamente dalla città da cui è fuggita.

Angela si trova coinvolta in un’altra vita durante il suo viaggio, un uomo che le chiede un passaggio, durante i giorni che trascorrono insieme instaurano una certa intimità, contraddistinta da quel sentimento di pudicizia che vieta in maniera assoluta a entrambi il diritto a sfogarsi o abbandonarsi a confidenze. La prosa scarnificata della sceneggiatura è un segnale evidente di ciò che il regista vuole, non è una questione di mistero o tensione, ma le parole non devono distrarre lo spettatore, l’attrice, una giovane Angela Boix, è straordinaria nel lasciare che ogni parte del suo corpo diventi una traccia indelebile del cammino che la protagonista compie nello sforzo di imparare a provvedere a se stessa quando è destinata a sbriciolarsi come la terra che ha sotto i piedi.

La Viajante è un’opera prima realizzata con i finanziamenti del governo delle Isole Canarie, per questo road movie Miguel A. Mejías ha riunito una piccola squadra che ha attraversato l’arcipelago da Tenerife, alle Gran Canarie fino a Fuerteventura e ognuna di queste terre diventa parte essenziale del racconto, un altro personaggio, creando un universo peculiare e senza tempo.

Vengono rimossi e ignorati i confini di un territorio che pur contraddistinto da elementi riconoscibili si offre come una panacea per tutti coloro che hanno bisogno di qualche tipo di sollievo, di speranza, di illusione per un futuro ancora tutto da vivere.

[perfectpullquote align=”full” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”#13a824″ class=”” size=””]La Vajante sarà proiettato gratuitamente in streaming Sabato 11 Luglio per la 21/ma edizione dello ShorTS International Film Festival, che quest’anno si svolge interamente online. L’anteprima mondiale del film sarà programmata grazie a  MYmovies, partner tecnico dello  Festival, nella sezione Nuove Impronte dedicata ai migliori lungometraggi del cinema emergente. Il film sarà programmato in streaming gratuito alle ore 20:00[/perfectpullquote]

Francesca Fazioli
Francesca Fazioli
Laureata nelle discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, ha frequentato un Master in Critica Giornalistica all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico e una serie di laboratori tra cui quello di scrittura cinematografica tenuto da Francesco Niccolini e Giampaolo Simi. Oltre che con indie-eye ha collaborato e/o collabora scrivendo di Cinema e Spettacolo per le riviste Fox Life, Zero Edizioni, OUTsiders Webzine

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