Inserito nel concorso cortometraggi curato da Rachele Pollastrini per il Lucca Film Festival 2017 il film di Stefano Giannotti è una fantasia poetica che si serve del digitale in modo volutamente approssimativo e brutale, per creare un collage legato al gioco libero e infantile di elementi architettonici, città assemblate in modo incongruo.
Celeste Laguna è un viaggio “reale” nelle città impossibili calviniane che in parte ricorda il lavoro del fotografo Giacomo Costa sugli “innesti” e i “dissesti” architettonici. L’uso delle maschere per far scorrere corsi d’acqua nel paesaggio urbano, aprire orizzonti e finestre meravigliose tra un ponte e un palazzo, viene accompagnato dalla voce di una giovane ragazza e dal jazz non convenzionale tratto dal cd “la vostra ansia di orizzonte”, scritto dallo stesso Giannotti insieme a Salvo Lazzara e pubblicato quest’anno da Maracash Records. Anche nella musica di Giannotti/Lazzara, l’innesto e il dissesto è la prassi principale, nella contaminazione tra elementi etnici, musica elettronica e influenze colte.