16 Agosto 1819, Inghilterra: nella piazza di St Peter’s, nel cuore della città di Manchester, truppe a cavallo travolgono civili uniti durante una manifestazione pacifica organizzata per richiedere il suffragio universale, con il sostegno del grande oratore Henry Hunt, portavoce favorito dei movimenti radicali inglesi di quel periodo. È la vicenda nota come il “massacro di Peterloo”, nome inventato che evoca il luogo del tragico evento (il St Peter’s Field) e la sanguinosa battaglia di Waterloo tra Francia napoleonica e la coalizione di Stati che comprendeva il Regno Unito. A questo drammatico evento che sconvolse la politica del regno inglese (portando oltre una decina di anni dopo a una riformulazione storica del sistema elettorale) il regista Mike Leigh ha dedicato il suo ultimo lavoro. Peterloo è un film che ricostruisce fedelmente i passaggi noti che hanno portato al massacro, a partire dalle prime avvisaglie di malcontento popolare fino all’arrivo del celebre Henry Hunt, la voce di una folla non soddisfatta dei propri diritti. Da un punto di vista scenografico e della ricostruzione dei costumi, il film sorprende per il senso di realismo che riesce a evocare, un realismo che si nota anche nell’utilizzo del linguaggio: preciso è lo studio di accenti locali, espressioni volgari e formule burocratiche.
Visivamente nel suo complesso il film sembra realizzato su modelli offerti dall’arte figurativa; molte scene rievocano le pitture di genere ricche di figure umane in festa oppure in battaglia. La sceneggiatura accentua questa sensazione costruendo scene nelle quali l’azione è breve ed essenziale, inquadrando gruppi diversi di personaggi in un montato di oltre due ore che non risulta mai davvero dinamico, almeno fino alla lunga sequenza del massacro. Difficile tuttavia spendere molte altre parole per questo Peterloo, film che sicuramente ricostruisce con precisione storica e attraverso un’eccellente regia un episodio drammatico e importante della storia moderna del Regno Unito, ma che infine trova il suo limite nella sua stessa natura di mera “ricostruzione”. Stimoli che possano gettare un ponte con la contemporaneità (che spesso spingono i registi a prendersi carico di queste opere in costume) non sono qui evidenti; e allora il film risulta essere un’opera didascalica, così lontana dal grande cinema di Mike Leigh, grande orchestratore di drammi familiari e di storie che ci hanno raccontato disagi e speranze della media borghesia inglese. In questo lavoro si riconosce tutta la regia di Leigh, ma in definitiva a mancare è l’anima e il contenuto che il regista ha saputo così bene dirigere nei suoi migliori, intimi lavori.
Peterloo di Mike Leigh – #venezia75 – Concorso: recensione
Peterloo il nuovo film di Mike Leigh a #venezia75 la recensione