Home alcinema Roger Waters – The Wall di Roger Waters, Sean Evans: la recensione

Roger Waters – The Wall di Roger Waters, Sean Evans: la recensione

Un’esperienza che si sviluppa seguendo strade narrative differenti e saldamente interconnesse tra loro quella del film-evento Roger Waters – The Wall, diretto dallo stesso Waters insieme a Sean Evans, e che radica il suo senso più vivido nella forza semantica di una paura da espiare, quella capace di edificare un muro, esistenziale e reale, fisico e mentale, simbolo invalicabile e transgenerazionale, barriera tra l’Io e il mondo, parete che sanguina eventi, dogmi e storia da scardinare e cambiare.

Dopo il successo raccolto al Toronto International Film Festival, Roger Waters – The Wall  arriva sul grande schermo inglobando visioni parallele, dai suoni alle emozioni del live passando per il road movie di un Waters spogliato di se stesso mentre fa i conti col suo passato (la morte del nonno durante la Prima Guerra Mondiale e del padre durante la Seconda), nell’immensa metafora della vita e della perdita, specchio di una memoria personale che esplode nel fragore feroce, assimilato dal live stesso, rigettando ogni simulacro di guerra e violenza umana.

Il film, girato in 4K e mixato in Dolby Atmos durante il tour tutto esaurito di Waters “The Wall Live” che ha raccolto oltre 1,5 milioni di fan in America del Nord, 1 milione di fan in America Latina e America Centrale e 1 milione di fan in Europa, è dunque l’effige di un evento unico nel suo genere con un audio dalle qualità totalmente immersive. È l’allegoria di tutti quei limiti e quelle ossessioni interiori da superare e che ben riaffiorano già a partire dal prologo di Liam Neeson che vide il primo allestimento dell’opera nel 1980 all’Earls Court di Londra: “Fu come una seduta psichiatrica – dice – da quel giorno faccio tutto il possibile per smantellare quel muro”.

La “paura”, in tutte le sue accezioni e conseguenze, si muove a bordo di una Bentley, trasformandosi in viaggio meta-reale carico di lacrime e suggestioni tra la Francia e l’Italia; diventa suono potente e corposo, allucinazione live trasfigurata nella creazione/distruzione del gigantesco muro, dove si proiettano immagini in successione tra aerei e maiali volanti, e nella commozione del pubblico durante Comfortably Numb; è una lettera ingiallita pregna di ricordi e fantasmi di esistenza; è una proiezione meta-letteraria tra le pagine di Fear di Gabriel Chevallier.

Nella ciclicità degli eventi le tematiche personali si ampliano verso una visione d’insieme più grande, il soggettivo diviene universalità oggettiva nella materia, anche carnale, della musica. Il documentario si sviluppa così all’interno di un flusso di coscienza fatto di sfumature, a volte impercettibili, che vive nell’immedesimazione totale, nella fotografia multipla di un’emotività contemporanea e collettiva.

In appendice non va dimenticato il film nel film: The simple factsuna breve conversazione davanti a un bicchiere di vino tra Nick Mason e Roger Waters, nella quale, tra ironia e ricordi, i due rispondono alle domande dei fan di tutto il Mondo.

Roger-Waters The Wall è in programmazione dal 29 settembre al 1 ottobre compresi nei cinema di tutte le regioni italiane. In Toscana presso i circuiti The Space di Firenze, Grosseto e Livorno; al Multiplex Omniacenter di Prato; nei cinema UCI di Campi Bisenzio, Arezzo e Sinalunga. Ed inoltre al Cinema La Perla di Empoli, al Portico di Firenze, presso La Gran Guardia di Livorno, al Moderno di Lucca, allo Splendor 7 di Massa, all’Odeon di Pisa, al Globo di Pistoia, al Politeama di Poggibonsi, al Grotta di Sesto Fiorentino, all’Olimpia di Tavarnelle e al Politeama di Viareggio.

Per l’elenco completo di tutte le sale, consultare questa pagina sul sito ufficiale di Nexo Digital

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